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Sonetti del 1833 225

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ER BATTIFOCO.

  A le fichette de scinqu’anni o ssei
Lei vò cche ggià jje vienghino li fumi,
Perchè ss’abbada[1] poco a li custumi,
E jje se parla chiaro: uhm! nun zaprei.

  A lo scuro le fie![2] ma ccara lei,
Si a Rroma sce sò[3] accesi tanti lumi
Pe’ illuminalle, in tutti li patumi[4]
De cazzi e de cojjoni a li musei!

  Basta l’uscello solo d’un pupazzo,
Basta la forma de st’uscello solo
Pe’ ffajje indovinà ll’arte der cazzo.

  Ce vò antro che ffronna sur cetrolo!
Bisoggnerìa cropì[5] ffronna e rrampazzo[6]
Co mmutanne, carzoni e ffarajolo.


Roma, 3 maggio 1833

  1. Si bada.
  2. Figlie.
  3. Ci sono.
  4. Pattumi: qui per «carnami».
  5. Coprire.
  6. Fronda e grappolo.
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