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Sonetti del 1833 229

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ER BELLÌCOLO[1]

  Mi’ nonna è una mammana, e mm’aricconta
c’ar monno tutte-cuante le crature
ch’escheno for de le madre-nature
un po’ mmeno o un po’ ppiù ddoppo la monta,

  ciànno[2] un budello indove sta l’impronta
der bellìcolo nostro; e ddisce pure
che, ssenza scerte tale legature,
p’er feudo[3] che scappò lla morte è ppronta.

  Cosa volemo dì dd’Adamo e dd’Eva
che nnun è usscito[4] da ggnisuna fica?
Sto bbudello l’aveva o nnu l’aveva?

  Che tte ne pare? Sce sarìa pericolo
c’a ddipiggne sta coppia tant’antica
s’avessi[5] da piantà ssenza bbellìcolo?


Roma, 13 maggio 1833

  1. L’umbilico, il bellico.
  2. Ci hanno.
  3. Feto.
  4. Adamo ed Eva per lo più conservano in comune il numero singolare nel linguaggio del popolo, quasi formassero entrambi una cosa sola.
  5. Si avesse.
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