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236 Sonetti del 1833

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GGNENTE SENZA UN PERCHÈ.

  Io ne le cose ho ssempre avuto er vizzio
De volenne[1] pescà lla su’ raggione.
Ccusì vviengo imparanno un priscipizzio
De vertù, cche nnemmanco Salamone.[2]

  Nerbigrazzia,[3] perchè ssotto l’innizzio[4]
De la figur’umana der piccione
Sc’è lo Spiritossanto? Er mi’ ggiudizzio
Me n’ha ffatta trovà la spiegazzione.

  Er piccione è un volàtico[5] focoso,
Che rruga ruga,[6] bbecca bbecca, e ar gioco
De l’ingrufà[7] nnun trova mai riposo.

  Che vve ppare, cristiani? Ecco spiegata
La storia der cenacolo e dder foco,
E de quer che ssuccesse a la Nunziata.

27 ottobre 1833

  1. Volerne.
  2. Salomone.
  3. Verbi-gratia.
  4. Indizio.
  5. Volatile.
  6. Il verso del piccione.
  7. Del coìre.
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