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250 Sonetti del 1834

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ROM’ANTICH’E MMODERNA.

  Rom’antich’e mmoderna! E a li libbrari
Cqua jj’è lléscito un libbro de sto nome?
Eh ccamminate via, bbestie da some,
Pe’ nnun dàvve[1] er diproma de somari.

  Rom’antich’e mmoderna! Propio cari!
Ma in che ccervello ha da sartà! mma ccome!
Drent’ar monno sce só ddunque du’ Rome?!
Oh ddatela pe’ ggionta a li lunari.

  Rom’antich’e mmoderna! oh cquest’è bbella!
Mó adesso Roma s’è ffatt’un’amica!
Ma ss’una è cquesta cqua, l’antra indov’ella?[2]

  Bbravi! Roma moderna, e Rrom’antica!
Sarebbe com’a ddì: «Vostra sorella
Lo pijja ne la freggna e nne la fica».

23 marzo 1834

  1. Darvi.
  2. L’altra dov’è ella?
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