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254 Sonetti del 1834

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LA MORTE DE STRAMONNI[1]

  È mmorto er gran cerusico Stramonni:
E lo Spedàr de la Conzolazzione[2]
Nun ze pò cconzolà dda la passione
Che jje scià[3] ffatto ggià perde li sonni.

  Oh cquello era davero un omminone
De studi profonnissimi e pprofonni!,
Che ssi[4] ar monno vieniveno du’ monni,
Guariva a ttutt’e ddua la scolazzione.

  Nun ze trovava a Rroma antro cerusico
Che conoscessi[5] mejjo la maggnèra[6]
De crastà[7] un galantomo e ffàllo[8] musico.

  Tiggne, roggne, sassate, cortellate...
Annàvio[9] da Stramonni, e bbona sera:
V’ereno in quattro zompi[10] arimediate.

21 aprile 1834

  1. Il chirurgo Antonio Trasmondi, degno veramente della sua fama, godeva in Roma di una straordinaria popolarità. La ragione di ciò si troverà nella nota seguente.
  2. L’ospedale di S. Maria della Consolazione, posto presso il Foro Romano, è destinato precipuamente a curare le ferite. Ivi affluiscono tutto il giorno i moderni gladiatori, o accoltellatori romani, per le conseguenze dei loro sanguinosi litigi.
  3. Gli ci ha.
  4. Se.
  5. Conoscesse.
  6. Maniera.
  7. Di castrare.
  8. Farlo.
  9. Andavate.
  10. In quattro zompi (salti): all’istante.
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