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Sonetti del 1834 265

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LA GGNOCCHETTA.

  ’Na regazza arrivata a ssediscianni
Senza conossce[1] er perno de l’amore
Fra ttutti li miracoli ppiù ggranni
Dìllo er miracolone er più mmaggiore.

  Ebbè, sta rarità, mmastro Ggiuvanni,
Sto mmostro de natura, sto stupore,
È (ssarvo er caso che nnun ziinno[2] inganni)
La fijja de Bbaggeo l’accimatore.[3]

  Si[4] cc’inganna, è una lappa[5] da punilla
Cor méttejelo[6] in corpo; e ss’è ssincera
Bbisoggna fà de tutto pe’ istruilla.

  Io le so ccerte cose; io sò rromano.
L’inzeggnà a l’ignoranti[7] è la maggnera[8]
De fasse aggiudicà[9] vvero cristiano.

28 giugno 1834

  1. Conoscere.
  2. Non siano.
  3. Il cimatore.
  4. Se.
  5. Furba.
  6. Col metterglielo.
  7. La seconda opera di misericordia spirituale.
  8. Maniera.
  9. Di farsi giudicare.
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