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Er còllera mòribbus 311

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi VI.djvu{{padleft:321|3|0]]10 Allagamento del Circo Agonale, che si usa in tutti i sabati e nelle domeniche d’agosto. Si credeva che quella umidità potesse nuocere in simile circostanza; ma poi non fu il lago vietato.

5.

  Senti, Tribbuzzio:[1] a ddilla[2] cqui, a rrigore,
Io sto ccór zor Marchiònne e cco Cciriàco,
Perchè ssò ddar curato de Subbiaco
Che mmòribbus siggnifica se more.[3]

  De resto der collèra io me ne caco;
E avenno inteso a ddì ppiù d’un dottore
Ch’er rimedio è lo stà de bbon umore,
Maggno, ingrufo,[4] spasseggio e mm’imbriaco.

  Chi è ssuddito fedele e bbon cristiano,
S’ha da lassà ddirigge, e ffà ssortanto[5]
Quello che vvede praticà ar zovrano.

  Te ggiuro da quer povero Sirvestro
Che ssò,[6] cch’io stimo st’infruenza quanto
Er padroncino mio stima er maestro.

10 agosto 1835

  1. Tiburzio.
  2. A dirla.
  3. Si muore.
  4. Ingrufare. vale: “coire.„
  5. Deve lasciarsi dirigere a fare soltanto.
  6. Che io sono.
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