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332 Er còllera mòribbus

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26.

  Inibbì[1] le commedie?![2] E in che maggnèra[3]
V’immagginate sta lèggiaccia infame?
Tanto bbene,[4] sor faccia de tigame,[5]
S’òpre er teatro, e sta notizzia è vvera.

  Un povero garzon de faleggname
Che ciabbùsca du’ pavoli[6] pe' ssera,
Pe' nnun morì ddomani de collèra
S’averebbe oggi da morì de fame?

  Nun ve pòzzo negà cc’ar zor Paterno[7]
Je fa er culo un tantin de lippe-lappe,[8]
Io però ddico che cce vince un terno.

  Perché, famo er collèra che vvienisse,[9]
Co ttutta la pavura in ne le chiappe
Chi rresta vivo vorà ddivertisse.[10]

30 agosto 1835

  1. Inibire.
  2. [I teatri, gli spettacoli.]
  3. In qual maniera.
  4. Sicuramente.
  5. Di tegame.
  6. Ci busca, ci guadagna due paoli. [poco più d'una lira nostra.]
  7. Giovanni Paterni, impresario dell’opera.
  8. Sta alquanto in orgasmo.
  9. Facciamo, supponiamo che il cholera venisse.
  10. Vorrà divertirsi.
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