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Er còllera mòribbus 339

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32.

  Bbe’? cquanno s’ariòprono le porte
De sta povera Ancona sfraggellata? —
Er quattro de novemmre, ha detto tata,[1]
Sarvo sia caso[2] de quarc’antra[3] morte.[4]

  E cche discevi de messa cantata
Sotto-vosce a Mmattia? ridillo forte. —
Discevo che sse[5] canta pe’ la sorte
Che ssan Ciriàco[6] suo l’abbi sarvata. —

  E cche jj’è ssan Ciriàco? — Protettore. —
E da che ll’ha pprotetta? — Dar fraggello. —
E li morti? — E li vivi, sor dottore?.[7]

  Spieghete.[8] — E in certi casi accusì bbrutti,
Vòi[9] miracolo grosso ppiù de quello? —
Sarebb’a ddì’? — Che nun zò[10] mmorti tutti.[11]

30 ottobre 1836

  1. [Il babbo. Dal lat. tata.]
  2. Salvo il caso.
  3. Di qualche altra.
  4. [Lo scioglimento del cordone sanitario di Ancona si fece il 24 di novembre, "fra il suono di tutte le campane, il rimbombo delle artiglierie, e le grida festose del popolo affollato.„ Diario di Roma, 3 dic. 36.]
  5. Si.
  6. S. Cirìaco, protettore d’Ancona.
  7. Signor dottore, quasi temerario.
  8. Spiègati.
  9. Vuoi.
  10. Non sono.
  11. [Il cardinal Nembrini, vescovo di Ancona, nella pastorale indirizzata al clero e al popolo per annunziare le feste religiose di ringraziamento per la cessazione del morbo, diceva tra l'altre cose: "a disarmar siì tosto la giusta ira di Dio chi può dubitare quanto valessero le anticipate preghiere indiritte al Protettor S. Ciriaco, la cui intercessione non fu invano invocata nei giorni 6, 7 e 8 del prossimo passato agosto per determinazione di questa pia Magistratura...?„ Suppl. al cit. Diario, 21 dic. 36.]
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