< Pagina:Sonetti romaneschi VI.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.
364 Sonetti italiani

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi VI.djvu{{padleft:374|3|0]]

LA VETERANA E LA NOVIZIA.[1]

  Col suo barbuto e ben complesso amasio
E una tragica donna in Argentina,
Che di classico stil mastra e regina
Ne fa la scena insiem trono e ginnasio.

  Or costei, che al roman bosco parrasio
Di corone rapì qualche dozzina,
Trovò, per bontà sua, la Ristorina[2]
Degna almen d’indulgenza al Metastasio.

  Anzi l’ha tolta in sì clemente affetto,
Che già del buon desio gongola e zurla
Di ripulirla con alcun precetto.

  E perchè sappia ognun ch’ella non burla,
Frattanto le prepara un tesoretto
Di torcimenti, di visacci e d’urla.

13 novembre 1842.

  1. Carolina Internari prima attrice drammatica nel Teatro di Torre- Argentina; e Adelaide Ristori, sostenente la stessa parte nel Teatro Metastasio: vecchia la prima, declamatrice di antica scuola, di arte tutta convenzionale, furiosa baccante, incomposta gridatrice: giovane l’altra, di volto e corpo bellissima, imitatrice stupenda della vera umana natura, piena di grazie e piacevolezze, appassionata, dolce, e, alla opportunità, vigorosissima senza smanie.
  2. La invidiosa veterana Internari, trovandosi in una conversazione (in casa Carnevali) si espresse con queste parole: "Si, sì, quella Ristorina ha qualche buona disposizione, e promette di far qualche cosa!„
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.