< Pagina:Sonetti romaneschi VI.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

Sonetti del 1831 49

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi VI.djvu{{padleft:59|3|0]]

A LA TORFETANA[1]

  Te penzeressi[2] mó, gguercia pandorfa,[3]
Befana nera, crapa[4] mocciolosa,
Faccia da bbiribbisse stommicosa,
Fijjaccia de Coviello e dde Margorfa,[5]

  D’èsse vienuta a Rroma da la Torfa
Pe’ ffà l’impimpinata[6] e la prezziosa?
Eh bbella fijja, sete voi la sposa?[7]
Ditesce un po’, se bbatte cqui la sorfa?[8]

  Ciovetta mia, va’ a ccaccia de franguelli,
Ché ss’io sciò, ggrazziaddio, tanta de nerchia,[9]
Quella tua nun è ggabbia pe’ st’uscelli.

  Scortica, bbrutta arpia, chi tt’incuperchia,
Ma pprima de dà a tté li mi’ piselli[10]
Pozzino addiventà ttanta sciscerchia.


Morrovalle, 23 settembre 1831 - De Peppe er tosto

  1. Del paese della Tolfa.
  2. Ti penseresti.
  3. Pandolfa: nome che si dà per beffe alle donne alquanto passate e goffone.
  4. Capra: motto ingiurioso.
  5. Personaggi di scena.
  6. L’azzimata.
  7. Frase di scherno.
  8. Espressione di senso laido.
  9. V. Sonetto...
  10. Denari.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.