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X | de la bestia trionfante |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Spaccio de la bestia trionfante 1863.djvu{{padleft:10|3|0]]perfezioni apparenti al giudizio di una moltitudine credula ed ignara, ma che sono tutt’altro al cospetto di una morale austera e saggia. Questo novello fine fa che lo Spaccio, uscendo dal suo essere di allegoria, diventi una satira. L’allegoria si contesse intimamente alla satira, la metafora si confonde con l'allusione, come la stessa astronomia con la morale. L'astronomia e la morale paiono all’autore del pari evidenti ed autentiche; egli ne fa i fondamenti della certezza scientifica. È mestieri che la astronomia sia morale, e che la morale sia utilmente rannodata all’astronomia. Quando le veraci virtù popoleranno il cielo, gli uomini, lasciandosi condurre da tali costellazioni, meneranno una vita pura e beata. Questo firmamento rinnovato e corretto, presenterà loro un mondo ideale, del quale le grandezze terrestri saranno imagini imperfette e riverberi scoloriti. Che sarà la prudenza umana appetto alla Provvidenza divina? il cielo spirituale, il paradiso, si collega al cielo materiale, agli astri; riformare i nomi zodiacali è, rispetto al vulgo, produrre l'effetto di una riforma morale. L'antico sistema degli asterismi rappresenta e riflette l'antica superstizione[1]. Queste favole, in cui il vizio regna senza
- ↑ «Adde hoc universi systema tot cyclis et epicyclis constans, non ad veri rationem, sed ut hypothesin, ad commodum astronomicarum computationum fuisse excogitatum. Ubi vero stultitia adolevit, et hebescere cœpit ingenii humani acies, genera quædam fabulosorum numinum conflicta fuerunt, quibus quasi animis motricibus systematis illius partes procurarentur. Istæ fabulæ Ægyptiorum, quæ ad reconditos sensus