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libro terzo 199

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia della Lega Lombarda.djvu{{padleft:205|3|0]]Vescovi, ed Arcivescovi intorno al partito da prendersi per una sì grande scisma, ci sopravvennero innanzi, come messi del Cielo, l’Arcivescovo di Tarantasia, l’Abate di Chiaravalle, quello di Marimond, ed altri dieci Abati, chiedendoci pace pei Milanesi. I quali, tolta la nostra sentenza, e recatisi a Milano a raccogliere il loro avviso, l’ebbero in queste sensi — Noi ci troviamo obbligati con sagramento al Papa ed ai Cardinali, di non tornare in grazia dell’Imperadore, senza il loro piacere; ed essi eziandio non possono far la pace senza il nostro — A che gli Abati — Voi non siete più tenuti al Papa, perchè è morto — E quelli di rimando — Avvegnachè morto il Papa, non ci teniamo disciolti; dura l’obbligazione nostra verso i Cardinali, e di questi verso noi» — Ecco la vera ragione politica di sostenere in seggio l’Antipapa, e dell’infellonire contro il Vicario di Cristo[1].

Rotto così ogni freno di religione e di onestà, Federigo si gittò scapestrato in ogni maniera di persecuzioni contro coloro che si tenevano fedeli a Papa Alessandro. Fece correre un bando per l’Impero, che chiunque non s’inchinasse al suo Papa Vittore, andasse a confine della patria, senza speranza di ritorno[2]. Queste furie del Barbarossa giovarono grandemente alle cose Lombarde. Imperocchè coloro i quali non si erano fino a quel dì mescolati nei negozi politici, per ragion di coscienza, e spinti dalla persecuzione, che loro moveva l’Imperadore, vi entravano, e gli si dichiaravano nemici: ed anche i forestieri, che non sapevano o non curavano delle cose italiane, tenendosi fedeli al vero Papa, abbracciavano ad un tempo la causa de’ Lombardi, la quale incominciò a non più distinguersi da quella della Chiesa. I Re di Francia, di Spagna, d’Inghilterra e tutta la Cristianità, tolti quelli che per forza, o per mondani vantaggi tenevano per Vittore, obbedirono ad Alessandro; per-

  1. Radev. lib. 2. c. 71.
  2. Acta et vita Alex. III. Card. de Arag. S. R. I. Vol. 3. P. 1.
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