< Pagina:Storia della Lega Lombarda.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
250 della lega lombarda

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia della Lega Lombarda.djvu{{padleft:256|3|0]]la forza, ed alla forza s’apprese. L’esercito, che aveva radunato in Germania per calarlo in Italia, non mirava punto ai Lombardi, che non ancora si erano mossi; ma bensì al Papa. Voleva ricondurre sul seggio di S. Pietro Pasquale, aver nelle mani Alessandro, per farne Dio sa che[1]. Con questo intendimento nel Novembre discendeva in Italia con numerosa oste. Venne sul Tirolo, piegando a ponente per la Val Camonica, schivando la Chiusa affortificata dai Veronesi, e le città collegate della Marca Veronese; perchè non voleva logorar le milizie; volevale condurre intere ad urtare Alessandro. Entrò il territorio di Brescia, e lo mise a soqquadro fino alle porte della città. Non trovo, che i Bresciani gli avessero fatta ostilità; perciò di quel guasto non fu altra ragione, che la ferocia del Principe, la bestialità delle milizie. Volle, ed ebbe sessanta ostaggi de’ più nobili e ricchi cittadini, che mandò a Pavia. Poi si accostò a Bergamo: ne devastò il contado. Venne a posare nella fedelissima Lodi, ove tenne un gran parlamento di Tedeschi e Lombardi[2]. Si riscossero i contristati popoli di Lombardia all’imperiale avvento. Sanguinavano per la cruda tirannide dei Podestà: pensavano, i patiti mali bastassero a racchetare le ire di Cesare; speravano, che giustizia il consigliasse a rilevarli da quella, che bestiale era, a vita di uomini. Specialmente i Milanesi, i quali col mutare di Podestà erano andati sempre in peggio: ed a que’ dì tenevano sul collo certo Conte di Disce, succeduto a quel demonio di Marquardo, il quale era per succhiare a tutti colle sustanze la vita[3]. A folla accorrevano al lodigiano parlamento quasi dissennati dalla disperazione i Lombardi; chi con le croci in mano, chi senza, gridando misericordia ai loro mali, giustizia contra gl’inumani ministri, chie-

  1. Epist. Joannis Salesberiensis ad Gerardum. ap. Baron. Cod. Vat. lib. I. ep. 69.
  2. Sir. Raul. p. 1190.
  3. Otto Moren. p. 1127. Sir Raul ib.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.