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8 | O r i g i n e d e l l e A r t i |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:114|3|0]]popolo greco, serbaronsi le antiche forme[1]; anche a’ tempi di Pausania eravi una simile Venere Urania in Atene[2]. Si manifesta pertanto ne’ primi lavori de’ Greci l’invenzione originale, e come a dire il primo sbozzo della figura. Gl'idoli del gentilesimo che d’umana sembianza non altro aveano che il capo, sono pur mentovati[3] nelle Sacre Lettere[4]. Le pietre quadrangolari con una testa, com’ognun sa, chiamavansi Erme, vale a dire gran pietra[5], nome che gli scultori di poi ritennero[6]. Si pretende eziandio, che con tal nome venissero chiamati que’ monumenti, detti pure Termini, perché a Mercurio fossero innalzati la prima volta[7]
[...imitandolo gradatamente..] §. 12. Dopo questi primi saggi e abbozzi della figura noi possiamo e dagl’indizj che ce ne hanno lasciati gli scrittori, e dai monumenti medesimi inferire l’avanzamento che fece la scultura. A quelle pietre, che aveano una testa, si cominciò a formare verso il mezzo la diversità del sesso, che forse alle informi sembianze del volto non poteasi ben discernere[8]. Ove pertanto leggesi che Eumaro dipinse il primo ne’ suoi quadri la differenza de’ sessi[9], ciò deve probabilmente intendersi de’ volti giovanili, ne’ quali il pittore con tratti carat-
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- ↑ Id. ibid. [Dice Pausania al luogo citato, che particolarmente si dilettavano gli Arcadi della figura quadrata, non che serbassero le antiche forme dell’arte.
- ↑ Id. lib. 1. cap. 19. pag. 44. l. 18.
- ↑ Psal. 134. v. 16.
- ↑ Il Salmo CXXXIV. parla, è vero, del capo solo; ma nel Salmo CXIII. v. 7. et segg. ove si espone lo stesso sentimento, si rammentano le mani, e i piedi.
- ↑ Scylac. Peripl. p. 50., e seg., Suida, voc.Ἕρμα.
- ↑ Tzetzes Chiliad. 13. hist. 429. v. 593. dice che si chiamasse pure Erme qualunque statua, e mucchio di pietre.
- ↑ Gli Ermi, coi quali originalmente si rappresentava Mercurio, devono forse la loro forma a qualche mistica allusione, come vogliono Macrobio Saturnal. dier. l. 1. cap. 19. pag. 293., e Suida in voce Ἑρμῶν [e Codin. l. c. cap. 29. pag. 15. B.]; ovvero all’essere state a questo dio, mentre dormiva, recise le mani e i piedi, come riferisce Servio ad Æneid. lib. 8. v. 138. [e in un Erme rappresentato nel musaico presso lo Spon Miscell. erud. antiq. sect. iI. art. VIII. pag 38. segg. si vede questo dio colle braccia quasi affatto recise]. Secondo Pausania lib. 4. cap. 33., pag. 361. in fin. gli Ateniesi furono i primi a dare agli Ermi la forma quadrata. Cicerone ad Atticum lib. 1. epist. 8. accenna alcuni Ermi colle teste di bronzo poste su tronchi di marmo pentelico; e un Erme, il qual finisce in zampe di leone posate sull’abaco centinato d'un pilastro, vedesi tra le pitture d’Ercolano Tom. IV. pag. 5.
- ↑ Guasco De l’usage des statues, chap. iiI. pag. 39. coll’autorità di antichi scrittori vuole che agli Ermi d’uomo si fossero apposte le parti virili per simboleggiare la fecondità del sole.
- ↑ Plinio lib. 35. cap. 8. sect. 34.