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20 O r i g i n e   d e l l e   A r t i

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C a p o   II.

Gli artisti cominciarono a lavorare in argilla... formandone statue... modelli... e vasi — Scolpirono quindi il legno... l’avorio... le pietre... il marmo... e le statue medesime colorirono — Lavorarono in bronzo anticamente... e v’ebbero di questo metallo de’ vasi... e delle figure... sì presso i Greci... che presso i Romani — Incisero poscia le gemme — Fecero molto uso del vetro... non solo pe’ vasi d’ogni maniera... e pei pavimenti... ma eziandio formandone una specie di musaico fuso... delle paste di vetro a imitazion delle gemme... e de’ vasi con figure e altri lavori rilevati.

[Gli artisti cominciarono a lavorare in argilla...] Esaminando le materie diverse su cui lavorarono gli antichi scultori, vedremo al tempo medesimo il vario progresso delle arti, che in tanto più dure e difficili materie impiegaronsi, quanto più s’avvicinavano alla perfezione. Che l’argilla sia stata la più antica materia, su cui s’esercitò la scultura, lo dimostrano i più vetusti idiomi, ne’ quali la voce istessa che significava il vasajo, indicava eziandio lo scultore e lo statuario[1].

[..formandone statue.] §. 1. Esistevano ancora a’ giorni di Pausania in varj tempj immagini di divinità formate d'argilla, come a Tritia in Acaja in quello di Cerere e di Proserpina[2]; e in un tempio di Bacco in Atene eravi Amfizione il quale accoglieva ad ospital mensa questo ed altri dei[3]; ivi pure nel portico detto Ceramico, appunto pei lavori d’argilla, vedeasi Teseo nell'atto di precipitare Scirone in mare, e a canto ad esso


l’Au-

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  1. Gusset Comment. L. Hebr. V. [testo ebraico] קצל
  2. Paus. lib. 7. cap. 22. pag. 580. lin. 32. [Era, come dice Pausania, un tempio solo dedicato agli dei maggiori; non come pare abbia capito il nostro autore, alle dee maggiori, che appunto erano Cerere, e Proserpina, al dir dello stesso Pausania lib. 8. c. 31. princ. pag. 664.
  3. Id. lib. 1. cap. 2. pag. 7. lin. 20.
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