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58 | O r i g i n e d e l l e A r t i |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:164|3|0]]maginazione, e più rari talenti: i poeti siciliani son pieni di peregrine immagini, che nuove e inaspettate giungono al leggitore. Quella immaginazione però, comunque fervida, non è nè impetuosa nè sregolata; ma simile al temperamento degli abitanti, e al clima di que’ paesi, ella è più eguale che ne’ paesi freddi, e più che in questi la natura fu ivi liberale di quella flemma felice, che la rattempra e modera.
§. 22. Nè, quando io parlo generalmente dei talenti naturali delle nazioni meridionali d’Europa per le arti, pretendo già inferirne che tutti ne siano privi gl’individui oltramontani: ciò dicendo contro l’evidenza io parlerei. Holbein, e Alberto Durer, i padri delle arti del disegno in Germania, un’abilità sorprendente in ciò dimostrarono, e se, come Raffaello, Correggio, e Tiziano, avessero avute sott’occhio e studiate le opere degli antichi, pareggiati probabilmente gli avrebbono, e fors’anco superati[1]. Nè è già vero, siccome comunemente credesi, che il Correggio siasi tanto avanzato nell’arte dei dipingere senza conoscere le opere antiche; imperocchè conosceale il maestro suo Andrea Mantegna, di cui mano sono alcuni disegni di antiche statue compresi nella raccolta che dal museo del signor cardinale Alessandro Albani è passata in quello del re d’Inghilterra; e perchè appunto il Mantegna era conoscitore delle antichità, Feliciano gli dedicò una collezione d’antiche iscrizioni[2], come riferisce Burmanno il seniore[3], a cui altronde egli era affatto ignoto[4].
§. 23. Io |
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- ↑ Non so perchè l’Autore non abbia qui fatta onorevole menzione dell’Apelle sassone de’ nostri tempi il signor cavaliere Mengs, di lui grande amico, e al quale dovea tanto, principalmente in quello che riguarda il meccanismo delle Arti del Disegno, per la Storia presente. Egli soleva farne in voce ed in iscritto elogi si grandi, che doveano offendere la modestia di quel valentuomo; e non ebbe difficoltà di scrivere nella seconda parte della sua opera sulla capacità di gustare il bello nelle produzioni dell’arte, come rileva il signor Huber nella di lui vita pag. XCIX, che l’Apollo sul suo cocchio fatto da Guido paragonato a quello di Mengs tra le Muse nella villa Albani compariva qual servo accanto al suo padrone. Il sig. Mengs, come osservò anche il signor abate Bracci Dissertazione sopra un clipeo votivo ec. pref. pag. 8., si avea fatta una maniera sua propria, e veramente sublime; ma formata sul grande studio dell’antico, e di Raffaello.
- ↑ Pignor. Symb. Erist. pag. 19.
- ↑ Præf. ad infer. Grat. pag. 3.
- ↑ Pare fuor di proposito quella digressione sopra il Correggio. Ma chechè ne sia, l’ar-