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Delle Arti del Diseg. presso gli Egizj | 61 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:167|3|0]][... sulla quale influiscono le esterne loro sembianze ...]
§. 1. Ma l’ origine primaria dell’imperfezione di essa presso gli Egizj deggiam ripeterla dalla loro stessa figura, che tale certamente non era da far nascere nella mente degli artisti l’ idea d’ una beltà sublime. La natura, che le donne egiziane avea fatte singolarmente feconde[1], riguardo alla venustà ed eleganza della figura, non era stata loro tanto propizia, quanto alle greche ed alle etrusche, come ne fa fede quel volto mal contornato, e a così dire cinese[2], che scorgesi in tutte le figure loro, o sotto la forma di statue sieno, o negli obelischi scolpite, o nelle gemme incise[3]. Tal figura era comune a tutti gli Egizj, i quali perciò, giusta l’ os-
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- ↑ Plin. lib. 7. cap. 3. sect. 3., Seneca Nat. quæst. lib. 3. cap. 25. [Aristot. de Hist. animal. lib. 7. cap. 4. verso il fine, Strabone lib. 17. pag. 1018. B., Du Puy Acad. des Inscript. Tom. XXXI. Hist. p. 11. Vegg. sopra p. 5. n. E.
- ↑ L’ argomento ricavato dalla somiglianza del volto e della figura è forse il più sicuro, che addur si possa per provare che gli Egizj e i Cinesi abbiano avuta una stessa origine. Questo vien confermato dalla somiglianza che pur ebbero negli usi, ne’ costumi, ne’ riti ec. Amendue le nazioni, costruendo eccelse piramidi e immense muraglie di separazione, tentarono de’ voli ardimentosi in architettura; ed ebbero da’ più antichi tempi le arti medesime, e quella in ispecie di far figure in porcellana. [Chechè porta dirsi riguardo a tutti quelli altri punti, per quello che fa al nostro proposito, noi unitamente al sig. Paw Rech. phil. sur les Egypt. & les Chin. Tom.I. sec. par. sect. IV. pag. 285. non ci potremo risolvere a trovare fra queste due nazioni la somiglianza di volto, che qui si pretende.] Il signor Paw per negare quella comune origine ha calunniati i Cinesi, volendo che siano un popolo nuovo, ancor mezzo barbaro, ben lontano dalla saviezza e dalle cognizioni degli Egizj, i quali però non sono altronde da lui troppo ben trattati. Ma sì gli Autori delle Memorie sulla Storia, sulle Scienze, e sulle Arti de’ Cinesi, che gli Editori della grande Storia generale della Cina tradotta dal P. de Mailla, hanno valorosamente vendicata quella nazione. Quale dei due popoli sia il più antico non sembra ancor ben definito. Il signor di Caylus Tom. XXXI. Hist. de l'Ac. des Infer. pag. 41. segg., e il sig. de Guignes hanno preteso che gli Egizj sieno stati i maestri, e gli antenati dei Cinesi; ma il signor ab. Mignot, e i mentovati Autori delle Memorie pag. 60. dimostrarono l’insussistenza di questa opinione. [È questo un punto di letteratura, su di cui moltissimo si è scritto da molti uomini dotti, principalmente da cinquant’anni a questa parte; e sembra che si propenda in favore degli Egiziani, credendoli i padri, e maestri dei Cinesi. Si vegga il dotto P. Gabriele Fabricy Recherches sur l’epoque de l'equitation &c. prém. par. pag. 21. not. 1., ove ne parla a lungo, e riporta gli scrittori, che ne hanno trattato. Noi avremo occasione di parlarne nelle annotazioni alla più volte lodata opera del sig. Goguet Della Origine delle leggi ce. ] Essendo stati i Cinesi tra i popoli conosciuti i primi a coltivare le arti, potrebbe forse taluno criticare Winkelmann, che sopra di essi non abbia estese le sue ricerche; ma egli non ebbe altro scopo, che di esaminare l’ arte di que’ popoli, de’ quali aveva egli medesimo veduti i monumenti in Roma e altrove. [ Per la stessa ragione non avrà parlato dei Babiloniesi, dei Celti, e dei popoli del Nord, de’ quali tutti parleremo col sig. Goguet nell’ opera sovra citata.
- ↑ Niuno pensi di formarsi una giusta idea di volto egiziano sulle figure in rame. Sempre alterati ne sono i tratti, fuorchè in una mummia presso Begero Thes. Brand. T. iiI. pag. 402., e in un’altra decritta da Gordon Essay towards explaining the hyeroglyphical figures on the coffin of an ancient Mummy. London. 1737. fol. [Io non posso credere, che tutte le figure egiziane riportate dal sig. conte di Caylus nella sua Raccolta d’antichità, almeno la maggior parte disegnate da lui, siano tanto alterate; essendo egli stato un valente disegnatore, come ci dice anche il sig. Heyne sopra pagina lxx,: e supponendone