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presso gli Egizj, i Fenicj, e i Persi. 129

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:239|3|0]]formata nel Collegio romano una bella base di geroglifici ornata, su cui posano i piedi d’una figura femminile. Veggonsi delle teste di questa specie di bafalte nelle ville Albani ed Altieri, ed io stesso ne posseggo una mitrata. Sono anche lavorate in questo sasso alcune imitazioni dello stile egiziano fatte ne’ tempi posteriori, quali sono i canopi. Fra le opere greche in bafalte v’ha una testa di Giove Serapide nella villa Albani, a cui manca il mento che non se gli è mai potuto rimettere, perchè non s’è ancor trovata la pietra d’un colore perfettamente simile[1], ed una testa di lottatore con orecchie da pancraziaste, cioè con orecchie contuse, posseduta dall’Inviato di Malta a Roma. Di bafalte nero ho io stesso una bella testa, se non che è mutilata: ed esporrò nel seguito di questa Storia le congetture mie intorno ad essa e all’altra mentovata poc’anzi[2].

[... porfido...] §. 10. Col basalte e col granito, come vedremo più sotto, un’origine comune ha il porfido. Ve n’ha di due specie, rosso l’uno, e verdiccio l’altro che è più raro, e talora sprizzato d’oro[3]: il primo vien detto da Plinio pyropoecilon[4],

[5]

Tom. I. R e ’l

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  1. In appresso gli è stato rifatto. Una testa consimile alta circa tre dita, ben conservata, e più bella di questa, la possiede il signor Pyres. Le manca però il modio, come mancava a quella di Albani.
  2. Nel Museo Pio-Clementino sono al presente le due bellissime grandi urne accennate dal nostro Autore in appresso lib. VI. cap. I. §. 7., una di color ferrigno, ferrei coloris, atque duritiæ:, come scrive Plinio lib. 36. cap. 7. sect. 11.; l’altra di verde. Nella prima vi è metallo bianco, o marchesita, e strisce di granito rossiccio, quale si vede nelle due statue nominate sopra alla pag. 127. n. a., ma non nell’altra urna di verde: e ciò avvalora l’opinione di chi crede, che nella formazione del bafalte abbia parte l’acqua. Vedi appresso pag. 131. n. 1. V'è anche nel detto Museo in bafalte verde, che non troppo si conosce per essere stato danneggiato dal fuoco, un gran vaso intagliato egregiamente con maschere sceniche, e simboli di baccanali, trovato anni addietro in uno scavo fatto nel giardino della Missione sul Quirinale, dalla parte, che riguardava l'antica Valle di Quirino; e v’è inoltre la bellissima pastofora dello stesso colore, descritta alla pag. 87. col. 1., dell’altezza di tre palmi incirca. Mi vien detto, che il signor Luc faccia osservare nelle sue Lettres morales, & physiques sur l’histoire de la terre, & de l’homme, pubblicate nel 1779., che nella Veteravia si trovino a una grande profondità degli strati vastissimi di basalte nero di una somma durezza.
  3. Come lo è quello, di cui è stato fatto ultimamente un bellissimo vaso per il Museo Pio-Clementino. Altro bel pezzo nello stesso Museo serve di base a un leoncino.
  4. lib. 36. cap. 22. sect. 43., [c. 8. sect. 13. In questo luogo lo chiama anche syenite dal-
  5. do la descrizione, che ne abbiamo data alla pag. 88. n. b., come lo chiama Bottari Museo Capitol. Tav. 85. pag. 148. È una scimia, e forse quella, che descrive Aristotele De Histor. animal. lib. 2. cap. 5.; ed è veramente di basalte verde, non di porfido verde, come la dice lo stesso Bottari.
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