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presso gli Egizj, i Fenicj, e i Persi. | 143 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:253|3|0]]to d’un mordente a cui deesi la durevolezza de’ colori, cosicchè sì questi che le indorature, ancorchè abbiano più di mille anni, freschi e intieri serbaronsi, e non v’ha mezzo con cui staccarsi possano dalle pareti o dalle colonne[1].
[Conclusione.] §. 25. In somma la storia dell’arte presso gli Egizj è, come il paese loro oggidì, una vasta deserta pianura che da due o tre alte torri tutta si domina. L’antica arte loro ha due periodi: di amendue tali monumenti ci restano, pei quali giudicar fondatamente possiamo dello stato in cui ella era; ed io mi lusingo d’aver sin quì colla necessaria chiarezza esposte le nozioni che sperar se ne poteano. All’opposto avviene dell’arte de’ Greci e degli Etruschi come del loro paese, che ingombro da monti non ha gli opportuni punti di vista, da cui con un colpo d’occhio tutto si possa dominare.
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- ↑ Vegg. Relation du Sayd presso Tevenot Relations de div. Voyag. T. iI. par. iiI. pag. 4., Sicard Mém. des miss. du Levant Tom. iI. pag. 209. 211. e 221., Tom. VII. pag. 37. 160. e 163., Lucas Voyage du Lev. Tom. I. pag. 99. e 106., Granger pag. 46. 47. e 73. Si aggiunga per ultimo, che gli Egiziani, principalmente gli Alessandrini, erano anche eccellenti nel lavorare il vetro, farne vasi, ed altri lavori stimatissimi, e falsificare con esso varie sorta di gemme, come provano il Buonarroti Osservaz. sopra alc. frammenti di vasi, ec. prefaz. pag. V., Juvenal de Carlencas Essai sur l’hist. des bell. lett. ec. Tom. IV. Manufactures, pag. 268., Dutens Origine des decouv. attrib. aux mod. Tom. iI. chap. iiI. §. 202. pag. 55.