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presso gli Egizj, i Fenicj, e i Persi. | 157 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:267|3|0]] [..e del poco gusto di que' popoli...] §. 19. I Persi amavano a sovraccaricare d’ornati i loro edifizj, i quali, sebbene altronde magnifici e sontuosi, molta parte così perdevano della loro maestà[1]. Le gran colonne di Persepoli hanno quaranta scanalature, ma larghe solo tre pollici; laddove le colonne greche non ne aveano mai più di ventiquattro, e sovente meno, ma quelle eccedevano talora la larghezza d’un palmo; e nel tempio di Giove a Girgenti sì grandi erano da contenere un uomo di giusta proporzione, siccome può vedersi anche oggidì dagli avanzi che ne restano in quelle ruine. Porle anche pareva a Persi che le scanalature, comunque moltiplicate, non ornassero abbastanza le loro colonne, poiché ne fregiavano ancora la parte superiore con figure rilevate.
§. 20. Possiamo conchiudere da quanto si è detto fin qui dell’arte de’ Persi, che, ove pur ce ne fossero rimasti in maggior copia i monumenti, non avremmo da essi potuto trarne molto profitto per le arti del disegno. Probabilmente conosceano eglino stessi la poca abilità de’ loro artisti[2]; onde Telefane, scultore di Focide nella Grecia, fu condotto a lavorare pei due re di Persia Serse e Dario[3].
[Furono pressochè ignote ai Parti.]
§. 21. Quando in seguito di tempo i Parti, che dianzi formavano una provincia dell’impero persiano, si ebbero
dato |
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- ↑ Delle sorprendenti ricchezze, e ornamenti d’oro, d’argento, d’avorio, di gemme, preziosi marmi, onde erano abbelliti i palazzi de’ re persiani, e quello in ispecie di Susa, vedi Bochart Hieroz. par. iI. lib 5. c. 8., Brissonio lib. I. §. LXVIII. segg., Niccolai l’Ester, Dissert. iI. pag. 41. segg.
- ↑ Il lusso sterminato dei Persiani portava che vi fossero artisti in gran copia. I lavori in oro erano infiniti. Non solo ne facevano quanti mai arredamenti, ornamenti, e vasellami avea saputo inventare la loro vanità, ma ancora i freni, e altri ornamenti de’ cavalli, e dei carri, e le armi, inserendovi anche delle gemme. Vedi Q. Curzio l. 3. c. 3. §. 8. segg., Brissonio l. iI. §. CXLI., e l. iiI. §. LVIII', Lens loc. cit. pag. 195. segg.; e si legga il capo I. del libro di Ester, ove si descrivono le magnificenze di Assuero. I sovrani aveano giardini deliziosissimi fatti, e piantati a disegno. Brissonio lib. I. §. LXXVIII., Niccolai citat. Dissert. iI. pag. 44.. e 45.
- ↑ Plin. lib. 34. c. 8. sect. 19. §. 9. [ Gli artisti, che dall’Egitto condusse in Persia Cambise, come accennammo alla pag.78. in fine, fabbricarono le tanto famose regie di Persepoli, e di Susi, come racconta Diodoro lib. 1. §. 46. pag. 55.; o almeno le ornarono, come vogliono che debba intendersi questo luogo di Diodoro Vesselingio ivi nelle note lin. 80., e il signor Sainte Croix in una lettera inserita nel Journal des Scavans, Juin 1775. pag. 1277. e segg.