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Delle Arti del Disegno presso gli Etruschi, ec. 163

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:273|3|0]]quanto che essi soli dar ci possono un’idea delle più vetuste opere greche, delle quali nessuna s’è fino a noi conservata, e che alle più antiche etrusche somigliarsi doveano. Per formarci una gialla idea delle arti del disegno presso gli Etruschi gioverà l’aver prima una certa notizia della storia loro, del loro governo, e della loro indole, alle quali cose debbonsi i progressi d’ogni arte e scienza.

[... portate in Italia dai Pelasghi... ]

§. 1. Dalla venuta de’ Pelasghi in Italia cominciar si può la storia degli Etruschi riguardo alle arti loro, le quali se pur non denno interamente a’ Greci l’origine, almeno loro devono il maggior avanzamento. Troviamo negli antichi scrittori fatta menzione di due emigrazioni de’ Greci, fra le quali scorse un intervallo di sei secoli. La prima fu il tragitto de’ Pelasghi venuti d’Arcadia, e di altri che aveano dianzi abitato in Atene[1]. Questi popoli, che da Tucidide[2], da Plutarco[3], e da altri vengono detti Pelasghi, chiamaronsi eziandio Tirreni; onde si può conchiudere che i Tirreni fossero una nazione compresa sotto il nome generale di Pelasghi. Essendosi quelli soverchiamente moltiplicati, e perciò troppo ristretti vivendo nella loro patria, ne uscì parte e si divise in due colonie, una delle quali approdò sulle coste dell’Asia, e l’altra navigò fino all’Etruria, ove si stabilì principalmente nei contorni di Pisa, e diede il nome di tirrenie alle occupate contrade[4]. Tal gente, mista e incorporatasi agli antichi abitanti, prevenne i Greci nel commerciar per mare, e divenuta gelosa della spedizione degli Argonauti a Colchide, loro si oppose e gli assalì con possente armata navale presso l’Ellesponto, ove si venne a sanguinoso conflitto, in cui tutti gli eroi greci, tranne Glauco, rimasero feriti[5]. Quel-


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  1. Herod. lib. 6. cap. 137. pag. 501.
  2. Thucyd. lib. 4. cap. 109. pag. 302.
  3. Plutar. De Virtut. mulier. pag. 247. A. oper. Tom. iI.
  4. Si veda monsignor Guarnacci Orig. italiche, Tom. iI. in fine, pag. 423., Ricerche sull’origine della città di Pisa in Toscana, ove la sostiene fondata dagli Etruschi.
  5. Aten. lib. 7. cap. 12. pag. 296. D.
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