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176 | D e l l e A r t i d e l D i s e g n o |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:286|3|0]]figure di bronzo nel museo del Collegio romano, ed Ercole su una moneta di Nasso. Fra le dee hanno il fulmine Cibele[1] e Pallade[2] su alcune monete, e nominatamente su quelle di Pirro[3]. Vi si può eziandio aggiugnere l’Amore rappresentato col fulmine in mano sullo scudo d’Alcibiade[4].
[Divinità considerate in particolare]
§. 5. Parlando delle figure degli dei in particolare, è da osservarsi un Apollo col cappello che gli pende dietro le spalle[5], quale appunto vien rappresentato su due bassi-rilievi in Roma Zeto fratello di Amfione[6]; e in tal maniera forse si rappresenta per indicare la vita pastorale ch’egli ha menata presso il re Admeto, poiché tutti i contadini soleano portar cappello[7]. Nella stessa guisa i Greci effigiarono Aristea figlio d’Apollo e di Cirene, il quale insegnò l’arte di coltivar le api[8], detto da Esiodo Apollo campestre[9]. Su alcune opere etrusche Mercurio ha la barba puntuta e ripiegata in su, la quale, siccome più sotto dimosrrerò, è l’antichissima forma della barba di questo dio. Ma straordinaria affatto è la figura d’un piccolo Mercurio di bronzo, alto un palmo, nel museo del signor Hamilton, armato d’usbergo, sotto di cui è il solito pendaglio, ed ha ignude le cosce e le gambe. Tal figura, siccome pur l’elmo che avea in capo una statua di Mercurio in Elide[10], fa allusione al suo combattimento coi Titani, in cui, secondo Apollodoro[11], egli era armato. In oltre su una corniola del museo di Stosch, e in una testa di marmo questo stesso dio porta in capo in luogo di cappello un’intera testuggine, come può vedersi ne’ miei Monu-
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- ↑ Du Choul De la religion des anciens Romains, pag. 99.
- ↑ Apoll. Argon. 1. 4. v. 671., Serv. l. c.
- ↑ Goltz. Græc. Tab. 16. num. 5., Spanhem. de Usu, & præst. numism. Tom.I. dissert. 7. §. 5. pag. 432.
- ↑ Athen. Deipnosoph. lib. 12. cap. 9. pag. 534. E.
- ↑ Dempst. Etrur. Tab. 32., Buonar. ad Dempst. Toir. iI. §. 6. pag. 12.
- ↑ Descript. du Cab. de Stosch, cl. 2. sect. 8. num. 413. pag. 97.
- ↑ Dion. Halic. Ant. Rom. lib. 10.cap. 17. pag. 615. lin. 14.
- ↑ Justin. lib. 13. cap. 7.
- ↑ Serv. in Georg. lib. 1. vers. 14., Schol. Apoll. Rhod. Iib. 2. vers. 500.
- ↑ Paus. lib. 5. cap. ult. pag. 449. lin. 23.
- ↑ Biblioth. lib. 1. cap. 6. §. 2. p. 17.