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p r e s s o   g l i   E t r u s c h i , ec. 195

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:305|3|0]]l’iscrizione d’una di queste urne; ma siccome il suo racconto parvemi sospetto, ho fatto esattamente copiare quel manoscritto per accertarmi del vero. La data del manoscritto, e ciò che vi si legge, accrebbe fondamento al mio dubbio. Il ms. Stroziano è una raccolta di lettere, che tutte sono datate fra ’l 1653. e 1660.; e quella, in cui leggesi il racconto delle urne, è del 1657. Or è egli credibile che i Gran Duchi circa la metà dello scorso secolo, mentre tanto erano propensi per tutto ciò che risguardava le arti e l’antichità, avessero permesso che fuor di paese uscissero sì rari monumenti[1]? Gori altresì ha di molto alterata questa lettera: in primo luogo non ci ha data la misura giusta delle urne, poichè ove la lettera dice due braccie fiorentine[2] sì in altezza che in lunghezza, egli loro non dà più di tre palmi. In oltre nell’originale l’iscrizione non ha nè la forma nè la disposizione etrusca, che le fu data dal Gori nel pubblicarla.




B b ij Ca-

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:305|3|0]]

  1. E non potevano essere trafugate, come si sono trafugate anche in Roma cose di maggior valore non ostanti le impegnate diligenze dei ministri deputati?
  2. Il braccio fiorentino equivale a palmi romani due e mezzo.
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