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p r e s s o   g l i   E t r u s c h i , ec. 221

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:331|3|0]]questo una particolarità in altri vasi non ancora osservata, essendo su esso dipinta una figura muliebre vestita, la quale sta innanzi ad un genio alato, e tiene in mano uno specchio rotondo a lungo manico, in cui vedesi il profilo del volto della figura, non già disegnato a colori naturali, ma a lucido smalto di color piombino. Probabilmente dagli stessi luoghi sono derivati, almeno per la maggior parte, i vasi di quello genere, le collezioni de’ quali ci sono state indicate da Gori[1].

[... e in Sicilia.] §. 22. Io ebbi sovente occasione di esaminare con agio tutte queste collezioni, e avrei bramato di poter così vedere, senza dovermi fidare agli occhi altrui, i vasi che trovansi in Sicilia[2], ove non meno che nella Magna Grecia le arti tutte fiorirono. Frattanto, finché vengami fatto d’andar colà, onde darne poi una più esatta relazione, non dispiaccia a' miei leggitori, ch’io loro indichi semplicemente que’ luoghi dell’isola, ne’ quali trovansi di tali vasi le migliori raccolte: son questi Girgenti e Catania.

§. 23. A Girgenti parecchi vasi ornano il museo di monsignor Lucchesi vescovo di quella città, che pur possiede una bella collezione di medaglie: parlerò in seguito di due antichissime tazze d’oro che son presso di lui. Uno de’ più bei vasi trovasi nella cancellaria della Cattedrale alto cinque palmi romani, le cui figure, secondo il solito, sono dipinte a giallo su un fondo nero; e vengo assicurato tale esserne lo stile del disegno, che porta tutt’i caratteri de’ più antichi tempi dell’arte.

$. 24. A Catania i PP. Benedettini hanno nel loro museo

oltre dugento di questi vasi; né meno considerevole è la


col-

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  1. Dif. dell’alf. etrusc. pag. CCXLIV.
  2. Fiorì pure in Sicilia da rimotissimi tempi l'arte di far vasi in argilla. Carcino padre del re Agatocle fu vasajo, Diod. l. 19. §. 2. p. 318. l. 70. l. iI., Auson. Epigr. 8. Patelle sicule rappresentansi da Ateneo l. 1. c. 22. p. 28. l. 31. C., e scifi in argilla sussistono pur anche fatti già in quell’isola. Tra questi ve né hanno alcuni de’ sigillati, cosi detti dall’impronto formatovi a guisa di quello che lascia il sigillo, e rappresentano figure di varie specie. Veggansene due bellissime di tal sorte date alla luce, e con erudita dissertazione illustrate dallo Schiavo, Saggi di dissert. dell’Accad. Palerm. Vol. I.
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