Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
222 | D e l l e A r t i d e l D i s e g n o |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:332|3|0]]collezione del degnissimo signore e amatore delle arti, il principe Biscari: in amendue i luoghi vi sono de’ vasi di tutte le forme, e sono in essi dipinti i più rari avvenimenti della storia eroica.
§. 25. Io ben comprendo che avrei dovuto riserbare per ultimo la notizia che ho qui data delle celebri collezioni d’antichi vasi, e dianzi trattare dell’ufo di essi presso gli antichi, del loro disegno e pittura: cose tutte, le quali fanno meglio conoscere l’indole e l’essenza di tai lavori, che non fa un semplice storico racconto de’ luoghi ove raccolti si trovano. Non senza ragione però queste cognizioni a quelle io premisi: e ’1 feci per dimostrare che le mentovate collezioni di vasi fatte furono ne’ paesi ove soggiornarono un tempo i Greci, e per vieppiù confutare l’opinione di coloro che pensano esser tai vasi opere d’artisti etruschi. Ho in tal guisa indagato qual ne sia l’origine, e qual nome loro dar si debba: ricerca che, in tutte le cose di cui trattasi, dev’essere la prima.
[Uso di questi vasi...] §. 26. Parlando Ora di ciò che spetta all’uso di que’ vasi, oservo trovarsene di tutte le maniere e di tutte le forme, cominciando dai piccolissimi, che probabilmente hanno servito di trastullo ai fanciulli[1], sino ai massimi, alti tre, quattro, e ben anche cinque palmi romani. De’ più grandi se ne veggono le figure disegnate e incise su i libri.
[...nei sepolcri...]
§. 27. L’uso n’era vario. Adoperavansi vasi di terra pe’ sacrificj, principalmente di Vesta[2]. Alcuni servivano a contenere le ceneri de’ morti, e tali erano per la maggior parte quei che trovaronsi ne’ sepolcri scoperti principalmente presso Nola non lungi da Napoli. Vengo assicurato che molti de’ vasi
esi- |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:332|3|0]]
- ↑ Il sig. d’Hancarville nel citato discorso pensa che i vasi piccoli non servissero già di trastullo ai fanciulli, ma fossero consecrati ne’ Lararj, ossia piccoli tempj privati, agli dei Penati o Lari, ad imitazione de’ vasi grandi che offerivansi ne’ pubblici tempj. Vedi la nota seguente. Una fabbrica di questi piccoli vasi era probabilmente tra Soriente e Massa, ove, non ha guari, se n’è disotterrato un numero prodigiso, ch’erano tutti di egual forma, ed aveano il colore naturale della terra.
- ↑ Brodaeus Miscell. lib. 5. cap. 19.