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228 | D e l l e A r t i d e l D i s e g n o |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:338|3|0]]e stretto; ma usiamo tal voce perchè i disegni son qui fatti a colori. Per tanto possono questi vasi chiamarsi dipinti, come diciamo incise quelle tavole in rame che son fatte ad acqua forte senza incisione.
§. 34. Sulla maggior parte de’ vasi le figure son dipinte a un color solo, o a più vero dire, il color delle figure è il fondo medesimo del vaso, ossia il color naturale della terra cotta che è una finissima argilla; ma il campo della pittura, cioè il colore tra una figura e l’altra, è una vernice nericcia, e collo stesso colore son fatti i contorni delle figure sul fondo medesimo[1]. Trovansi però nelle grandi collezioni alcuni vasi a più colori dipinti[2]; e uno ve n’ha nel museo del signor Mengs a Roma, pregevole principalmente per esservi dipinta una parodia degli amori di Giove e d’Alcmena rappresentativi nella più comica maniera, e come a dire travestiti, ond’è probabile che il pittore abbia voluto esprimervi la scena principale dell’Amfitrione di Plauto. Ne daremo la figura in fine del Capo presente. Alcmena sta ad una finestra, come quelle donne star soleano che disposte essendo a far mercato de’ loro favori, facean le ritrose e le riserbate per venderli a più caro prezzo[3]. La finestra è alta assai dal pavimento, secondo l’uso antico. Giove è travestito con una maschera bianca con barba, e tiene, come Serapi, sul capo un modio, il quale è d’un pezzo solo colla maschera: porta
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- ↑ Il mentovato signor d’Hancarville, il quale per conoscere in qual maniera questi vasi fossero dipinti ha fatti molti cimenti, conchiude che la prima vernice fosse un’ocra di ferro gialla, la quale si desse sul vaso mentre era umido ancora (non quando avea già avuta la prima cottura, siccome dice più sotto il signor Winkelmann); e questa servisse di campo, ossia di fondo alle figure, nelle quali faceansi i tratti di quel medesimo color nero, che serviva pur di fondo alla pittura. Il color nero è un composto fatto con dissoluzione di piombo e calce di magnesia unite insieme per mezzo d’un magistero. Dovendo darsi questi colori fu un vaso umido facilmente sarebbesi confuso il fondo con qualche parte di contorno delle figure; quindi è che tra queste e ’l fondo si vede frequentemente un po’ di vuoto: e questa è pur la ragione per cui faceano tante figure in aria.
- ↑ Tali colori davansi al vaso quando già aveva avuta una parte di cottura nel forno; e perciò davansi a secco. Per questa ragione non sono incorporati coll’argilla, e possono facilmente esserne staccati.
- ↑ Heins. Lect. Theocrit. cap. 7. pag. 317. col. 1. princ.