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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:36|3|0]]basta che non abbia una toga da senatore; quasi che non avessimo delle statue senatorie di rinomati artisti della Grecia. Sovente si giudica dal nome; così v’è nella villa Borghese un gruppo, che dicesi Coriolano con sua madre, e su questa erronea denominazione dichiarasi opera dei tempi della repubblica[1] , venendo perciò riputata men pregevole di quello che sia diffatti. E poichè ad una statua in marmo della villa medesima è stato dato il nome di Egizia, vi si vuol ritrovare lo stile egiziano nella testa[2] di bronzo, che n’è ben lontana; ed è altronde, come le mani e i piedi dello stesso metallo, opera del Bernini. Questo si chiama formar l’architettura sulla fabbrica. Così mal fondata è la denominazione del preteso Papirio con sua madre nella villa Lodovisj[3], ove du Bos trova sul viso del giovanetto un arguto riso, di cui non v’è nemmeno l’idea[4].
Nell’encomiare l’eccellenza d’una statua non basta usar di quella franchezza con cui Bernini[5] giudicò esser Pasquino una delle più belle statue di Roma[6]; ma bisogna recar de’ fondamenti delle proprie asserzioni. Altrimenti potrà nello stesso modo spacciarsi come un prodigio dell’antica architettura la Meta sudante, che sta avanti al Colosseo.
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- ↑ Ficoroni Le vestig. e rar. di Roma ant. cap. 5. pag. 20.
- ↑ Maffei Stat. ant. num. 79.
- ↑ Id. num. 63.
- ↑ Reflex. sur la peint. & sur la poes. T. I. sect. 38. pag. 400.
- ↑ Baldinucci Vita di Bernini pag. 72., Bernini Vita del Cav. Bernini cap. 2. pag.13.
- ↑ Bernini, che pure è stato uno de’ primi valentuomini nelle belle arti, non ha sbagliato altrimenti. È questa una statua di greco scalpello degnissima, e molto antica, in marmo, che si chiama cipolla. Il dotto osservatore signor Abate Visconti proverà nella descrizione, che sta facendo del Museo Pio-Clementino, con ben forti ragioni, e direi quali dimostrazioni, mediante il confronto di una testa simile, e di altri frammenti di antichità trovati nella villa Adriana, che essa rappresenti Menelao, che tiene tra le braccia il cadavere di Patroclo ferito tra le spalle.
- ↑ insieme per prova, che nell’esatto modello della testa del cavallo, custodito nell’Accademia di Francia, altro non vi si scorgea, che i crini. La vuole una civetta il Pinaroli al luogo citato dal nostro Autore; ma non altro vi riconosce, che un simbolo della saviezza di M. Aurelio. Lo Spettatore Inglese al luogo citato è quello, che vi crede la civetta, e la patria dello scultore simboleggiata nella medesima. Questa in Roma è una opinione di qualcuno del volgo, e anch’io l’ho intesa.