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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:362|3|0]]tori una più bella occasione per distinguersi. Il riportare la palma ne’ giuochi olimpici era il maggior grado d’onore che ottener si potesse presso quelle nazioni[1]; anzi era grandissima sorte, poiché l’intera città del vincitore non solo se ne credeva onorata, ma immaginavasi che ciò le apportasse prosperità: e quindi lui manteneva a pubbliche spese per tutto il resto di sua vita, di glorioso tumulo dopo morte onoravalo[2], e premiava il padre eziandio ne’ figli. La città d’Egio in Achaja avea fatta costruire ad un famoso lottatore una gran sala, o piuttosto un lungo corridore, ov’egli esercitar si potesse alla lotta[3]; e ad Eutimo di Locri in Italia, il quale era sempre stato vincitore in Elide fuorché una volta sola, per avviso dell’Oracolo, e mentre vivea e dopo morte, furono offerti de’ sagrifizj[4]. E’ quindi naturale che si cercasse a gara di erger loro le più belle statue, le quali non solo nel luogo ove celebravansi i giuochi o in que’ contorni[5], ma anche nella patria stessa del coronato atleta collocarsi soleano[6]; perocché in di lei onore principalmente ridondava il trionfo[7]. Ad alcuni vincitori olimpici de’ primi tempi, quando l’arte non ancor fioriva, furono, per serbarne la memoria, erette statue lungo tempo dopo la morte loro, come, a cagion d’esempio, ad un certo Oibota, che riportò la corona nell’olimpiade vi., innalzata fu la statua nell’olimpiade lxxx.[8]. Alcuni faceansi scolpire la statua prima di riportare la vittoria[9], certi credendosi cosi d’ottenerla. Po-
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- ↑ Plat. De leg. l. 2. op. T. iI. p. 657. E., lib 5. pag. 729. E.
- ↑ Idem ibid.
- ↑ Paus. lib. 7. cap. 23. pag. 528. lin. 25.
- ↑ Plin. lib. 7. cap. 47. sect. 45.
- ↑ Paus. lib. 6. cap. 3. pag. 459.
- ↑ Plat. Apophth. pag. 180. op. T. iI. A., Paus. lib. 7. cap. 27. pag 595. lin. 34.
- ↑ Plin. lib. 7. c. 26. sect. 27. Confer. Polyb. Exc. Legat. pag. 787. B. [Gedoyn Recherch. sur les cours des chev. & les cours des chars aux Jeux Olimp.. Acad. des Inscr. Tom. IX. pag. 371.
- ↑ Paus. lib. 6. cap. 3. pag. 458. princ. [Fu vincitore Oibota nell’olimpiade ottantasei; e gli fu eretta la statua per oracolo d Apollo delfico; ma Pausania non dice quando.
- ↑ Idem ibid. cap. 8. pag. 471. l. 31. [ Ciò racconta Pausania di Eubota Cireneo, e dice che fosse assicurato della vittoria dall'oracolo di Giove Ammone.