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304 D e l   B e l l o   c o n s i d e r a t o

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:414|3|0]][Plutone.] §. 28. Plutone diffatti, che al dir di Seneca ha molta somiglianza con Giove, ma però fulminante[1], porta, come Serapide, il modio in molte statue, e fra le altre in quella sedente, che stava nel suo tempio a Pozzuolo, e che era è a Portici, come pure in un basso-rilievo nel palazzo vescovile d’Ostia. Altronde Serapide e Plutone, i quali distinguonsi dal modio sul capo, sono una stessa divinità[2]; e poiché di quello dio non si era riconosciuta finora nessuna statua o testa di grandezza umana, molte senza dubbio se ne troveranno quindinnanzi per mezzo di tal indizio[3].

§. 29. Le teste di Plutone o di Serapide vengono pur distinte dai capelli, che gli cadon giù dalla fronte per renderne più truce e severo l’aspetto e lo sguardo, come vedesi in una bella testa di Serapide di basalte verde nella villa Albani, in una testa colossale di marmo della villa Panfili, e in un’altra di basalte nero nel palazzo Giustiniani. Oltre di ciò in una testa di Serapide eccellentemente incisa in agata nel museo Farnese a Napoli, e in un’altra testa di marmo nel museo Capitolino, vedesi al mento la barba divisa in due; ed è questa forse una proprietà particolare di questo dio.

[Capigliatura di Giove ...]

§. 30. Giove, come per la serenità dello sguardo, così riconoscibile alla barba ed ai capelli. Quelli dalla fronte[4]


gli

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:414|3|0]]


  1. Herc. sur. vers. 721.
  2. Vedi sopra pag. 14. not. a., e de la Chausse Mus. Rom. Tom. I. sect. 1. Tab. 63.
  3. Oltre Plutone o Serapide portano il modio sul capo altre divinità. Tali sono un’Iside, una Fortuna, e un Priapo presso il de la Chaulle Mus. Rom. sect. 1. Tab. 2., sect. 2. Tab. 29., Tom. iI. sect. 7. Tab. 3. [ Una Fortuna col modio l’ha trovata il nostro Autore nel Museo di Stosch, Description. ec. cl. 2. sect. 17. num. 1817. pag. 297., e un Priapo sect. 15. num. 1620. pag. 263., un Barco indiano considerato come Serapide dagli Egiziani sect. 15. num. 1434. pag. 229.; e sect. 5. num. 223. pag. 67. sospetta che lo abbia anche una Cerere. ] Nel Museo Odescalco v’è pur un soldato con lo stesso segno, il quale tiene una piccola vittoria in mano, Tom. iI. Tab. 22. Il modio, simbolo dell’abbondanza, ha la forma d’una cesta di canne o di giunchi; e ben di rado vedesi su di esso rappresentata altra cosa. In una bella testa però di bianco marmo, che ai descritti indizj esser dee di Plutone, esistente in questo Monistero di sant’Ambrogio, il modio sovrapostovi ha una pianta d’ulivo con alcune spiche di frumento: particolarità, che la rende vieppiù pregevole. Ne diamo la figura in appresso.
  4. de Stosch, che era Giove, detto per eccellenza exsuperantissimus (di cui parlerà in appresso), la figura, che vedesi col modio in capo in una pasta di vetro di quel museo.
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