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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:415|3|0]]gli si sollevano, e poscia in varie divisioni ricadongli dai lati, curvandosi in piccole increspature, come si vede in una sua testa incisa in rame su d’un’agata a rilievo. Tale disposizione de’ capelli di Giove è stata riputata un attributo di lui [...e de’ suoi figli.] sì proprio, che per mezzo di essa si è indicata la somiglianza de’ figli suoi col padre; siccome scorgesi chiaramente nelle teste di Castore e Polluce (principalmente in quella che è antica, moderna essendo l’altra) delle due loro statue colossali in Campidoglio.

[Esculapio.] §. 31. In simil guisa sogliono disporsi i capelli sulla fronte ad Esculapio, cosicchè in quella parte del capo non v’è differenza veruna fra il padre degli dei e ’l suo nipote: della qual cosa fanno fede la bellissima statua di questo dio, maggiore della grandezza umana, nella villa Albani, la statua dello stesso di terra cotta nel museo d’Ercolano, e molte altre sue figure. Questa gran somiglianza del nipote coll’avo può essere fondata sull’osservare che non di rado fra gli uomini un figlio più all’avo somiglia che al padre; e di questo, a così dire, salto della natura nell’effigiare le sue produzioni ne abbiamo pure argomenti nelle bestie, e massimamente ne’ cavalli. Quando per tanto in un epigramma greco leggiamo che la statua di Sarpedone figlio di Giove mostrava in volto di quale stirpe ei fosse (ἐνὶ μορφῇ σπέρμα Διὸς σήμαινεν)[1], creder deggiamo che non già agli occhi, come altri pretende, ma piuttosto ai capelli della fronte si riconoscesse la sua discendenza da Giove.

[Centauri.] §. 32. Una somiglianza con Giove per la disposizione de’ capelli sulla fronte trovasi eziandio ne’ Centauri, e ciò probabilmente per indicare una certa loro affinità con Giove, poiché, fecondo la favola, generati furono da Issione, e da

Tom. I. Q q una

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  1. Anthol. lib. 5, num. 54. vers. 4. e 5.[ In forma semen Jovis demonstrabat.
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