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306 D e l   B e l l o   c o n s i d e r a t o

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:416|3|0]]una nuvola, che di Giunone avea le sembianze. Non ignoro che i capelli non sono così disposti nella figura del Centauro Chirone nel museo d’Ercolano, sulla quale, a cagione della sua grandezza, poteasi tal qualità agevolmente esprimere; ma l’osservazion mia è fondata sul Centauro della villa Borghese, e sul più vecchio dei due Centauri del Campidoglio[1]; onde mi sarà lecito congetturare, che in quelli almeno siano flati cosi disposti i capelli a somiglianza di Giove per indicarne l’affinità mentovata.

§. 33. Questi però, fra tutti gli dei, che in tal guisa hanno i capelli della fronte, distinguesi sempre, perchè la sua chioma cadendo giù dalle tempie gli copre interamente le orecchie; e perchè più lunga che quella degli altri dei, senza esser punto arricciata, stendesi mollemente serpeggiando, a somiglianza della giubba d'un leone. A quella somiglianza, allo scuoter della giubba che fa il leone, e al suo muovere le palpebre, allorché è irato[2], sembra che abbia voluto far allusione il poeta[3] nella celebre descrizione di Giove, che scuotendo la chioma, e muovendo le ciglia fa tremar l’Olimpo.

[Nettuno.]

§. 34. Nettuno nella sola statua di quello dio, che vedesi in Roma posta nella villa Medici[4], ha sembianze alquanto differenti da quelle di Giove, più crespa essendone la barba, e diversamente composti i capelli, che gli si sollevano sulla


fron-

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  1. Il Centauro più vecchio del Museo Capitolino è l’originale, e quello di villa Borghese la copia. Vedi appresso al lib. XII. cap. I. §. 15.
  2. Buffon Hist. nat. Tom. IX. pag. 8. in fine.
  3. Omero Iliad. lib. 1. vers. 28 - 30. Avverto qui una volta per sempre ai meno eruditi, che il nostro Autore quando dice il poeta, intende Omero principe dei poeti, che per eccellenza di merito soleva appunto semplicemente chiamarsi il poeta dai Greci, come dai Latini era cosi chiamato Virgilio. §. Sed jus 2. Instit. De Jure nat. gent. & civ., e ivi Everardo Ottone, l. Aut facta 16. §. Lex 8. ff. de Pœnis, Seneca Epist. 58.
  4. Ora gli si può aggiugnere quello del Museo Pio-Clementino, che prima stava nel palazzo Verospi creduto un Giove per una certa somiglianza colle di lui forme, e perchè gli era stato rifatto lo scettro in vece del tridente. I capelli gli ha come bagnati, e la barba crespa. Vedasi la figura, e la descrizione, che ne dà il signor abate Visconti nella descrizione del detto Museo Tomo I. Tav. 33.
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