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n e l l e v a r i e f i g u r e , e c. | 313 |
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C a p o II.
Della bellezza nelle figure femminili - Dee maggiori — Venere... Giunone... Palude... Diana... Cerere... Proserpina... Ebe -Dee minori - Grazie... Ore... Ninfe... Muse... Parche... Furie... Garzoni - Beltà delle Amazzoni... e delle Larve muliebri - Conclusione.
[Della bellezza nelle figure femminili.] Nelle figure femminili la bellezza non ha sì diverse forme e sì varj gradi, come nelle virili; anzi generalmente altra differenza non v’è, fuor di quella che proviene dall’età. Ove si trovino insieme rappresentate dee ed eroine, vedesi del pari sulle membra d’amendue quel pieno e rotondo che è proprio del bel sesso; e gli artefici avrebbono dato nell’eccessivo, se avessero voluto indicare nelle eroine alcune parti più fortemente che non conviene al sesso loro. Indi è che, trattando della femminile bellezza, poche cose ci si offrono da osservare, e più limitato e facile è lo studio dell’artista; e quasi direbbesi che nel foggiare il sesso femminile meno lavoro abbia a fare la natura stessa, che nel formare il virile, dacché meno maschi che femmine essa produce[1].
§. 1. Evvi pur un’altra ragione per cui sì lo ideare che l’imitare la beltà naturale nelle statue femminili delle dee e delle eroine, men difficil cosa riesce e men faticosa; ed è che per la maggior parte esse rappresentansi vestite,
Tom. I. | R r | sic- |
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- ↑ Giusta le moltiplici osservazioni de' moderni Fisici i parti maschili, anzichè più scarsi di numero, eccedono i femminili. Il rapporto di quelli a questi si trova essere in ragione di 21. a 20; e a tale di un dipresso è il rapporto della longevità delle femmine rispetto a quella de’ maschi. Gaeta Discorso prelimin. alla dottr. degli azzardi del Moivre. [ Così si osserva anche negli atti della Reale Accademia di Svezia, anno 1754. Tom. XVI. p. 256., e anno 1755. T. XVII. pag. 245. e da Büsching Nuova Geografia Tom. I. §. 61. pag. 81. Antologia Romana anno 1783. n. 32. pag. 263. Pare però che debba procedere soltanto per l'Europa; perocchè di altre parti fecondo la relazione di viaggiatori degni di fede, ha notato il Genovesi Lezioni di Comm. ec. Par. I. cap. 5. §. 27., che nascano più femmine.