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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:450|3|0]]teggiamenti ci presentano, per così dire, l’immagine visibile di quella saggezza, che Platone dicea non esser punto l’oggetto de’ sensi.
[... de’ Cesari...] §. 23. Gl’imperatori romani, nei pubblici monumenti che di loro ci sono rimasti, sempre ci si mostrano come i primi fra i loro cittadini, senza l’orgoglio e la pompa de’ re, quasi di quelle sole prerogative forniti, che ripartite sono egualmente, ἰσόνομοι; le figure circostanti sembrano eguali ai loro sovrani, e questi sol dagli altri distinguonsi, perchè hanno la principal parte nell’azione che si rappresenta. Tranne gli schiavi, non si vede mai nessuna figura che, recando qualche cosa ad un imperatore, gliela presenti in ginocchione, niuno che a lui parli col capo chino. Anche nel tempo in cui l’adulazione e ’l timore aveano avviliti gli animi, come allora che Tiberio si vide ai piedi il romano Senato[1], l’arte teneva ancor sollevato il capo, quasi durassero que’ dì felici in cui pervenuta era al più alto grado di perfezione in Atene[2]. Io dissi di eccettuarne gli schiavi per riguardo ai monumenti dell’arte, che a noi son pervenuti. Sappiamo inoltre esservi stati de’ re, che di pro-
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- ↑ Sveton. in Tiber. cap. 24.
- ↑ Come realmente si prostravano in ginocchio gli antichi benché di alto rango avanti a qualcuno, principalmente per chiedere grazie, così si vedono rappresentati sui monumenti, che ci restano. Nel frammento del Museo di Verona, già di monsignor Bianchini, riportato dal Montfaucon Antiq. expl. Suppl. Tom. IV. pl. 38. pag. 84., e da Foggini Mus. Capit. Tom. IV. Tav. 68. in fine, pag. 256., vi è rappresentato Crise col suo nome sotto, genuflesso avanti ad Agamennone, e degli altri Generali greci in atto di pregarli a restituirgli la figlia, e ad accettare i preziosi regali, che seco avea portati per il di lei riscatto. Priamo, secondo che spiega Winkelmann, nei Monum.ant. Par. iI. cap. 15. num. 134. si rappresenta genuflesso ai piedi di Achille, e in atto di bacciargli la mano, per domandargli il corpo di Ettore suo figliuolo, portandogli perciò molti donativi. Genuflesso si vede parimenti questo sovrano nell’altro basso-rilievo, che Winkelmann riporta al numero 135, e in uno del Museo Capitolino Tom. IV. Tav. 4. In un basso-rilievo sopra un sarcofago di greca scultura, e di molto elegante lavoro, trovato in Pesto, ed ora conservato in Salerno, riportato, e dottamente spiegato dal P. Paoli nella sesta dissertazione della sua egregia opera sulle Antichità di Pesto, viene rappresentato Alessandro il Grande allorché ricevette gli ambasciatori di Nissa, il capo de’ quali genuflesso a’ suoi piedi gli presenta de’ regali, chiedendogli in grazia, che non voglia far danno alla detta sua città; come riferisce Arriano De exp. Alex. Hist. l. 5. princ.; e finalmente in un alto-rilievo del Campidoglio riportato dal Bartoli Admir. Rom. Antiq. Tabula 32. si vedono ai piedi di M. Aurelio alcuni ambasciatori di straniere nazioni, e provincie, de' quali parla Dione Cassio Histor. Rom. lib. 71. cap. 11. pag. 1185.