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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:463|3|0]]studiati di esprimere molto, e di rappresentare tutta un’azione con una sola figura[1]. Così il pittore Teone espresse colla sola figura d’un guerriero uno che rispingeva il suo nimico, senza che quello si vedessa[2]. Ciò per avventura pur nacque dall’avere gli antichi artisti presi gli argomenti de’ loro lavori da una sola sorgente, cioè da Omero, presso di cui molti fatti si leggono fra due o tre persone avvenuti. Tale è, a cagion d’esempio, il celebre e più volte dagli antichi rappresentato cangiamento d’armi tra Glauco e Diomede: tale l’impresa di Ulisse e Diomede medesimo dopo la morte di Dolone, ed altri simili già mentovati soggetti d’antichi lavori. Lo stesso può dirsi della storia eroica avanti la guerra di Troja, ove ogni avvenimento in due o tre figure era compreso.
§. 11. Riguardo alla quiete, nella composizione degli antichi artisti non trovasi mai ciò che frequentemente si vede nelle opere de’ moderni, cioè una compagnia di persone che l’una l’altra al tempo stesso si parlino, o una folla di gente quasi in tumulto, e ove parche l’uno salir voglia sull’altro[3]. Le rappresentazioni degli antichi maestri somigliano ad un’assemblea di persone che mostrino agli altri rispetto, e per sé lo esigano. Intendevan essi molto bene ciò che noi chiamiamo aggruppare; ma intorno a ciò, quale fosse il loro
gusto e la loro abilità, non dobbiamo cercarlo ne’ bassi-ri-
Tom. I. | Y y | lievi |
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- ↑ Se qualche volta gli antichi pittori hanno il loro studio impiegato nella parsimonia delle figure, altre volte l’hanno posto nell’accrescerne il numero. Tra le molte tavole della galleria descrittaci da Filostrato in Iconib. varie ve n’erano copiose di figure. Le due tavole di Polignoto, per tacer delle altre, rappresentante l'una l’imbarcamento de’ Greci dopo l’espugnazione di Troja, e l’altra la discesa d’Ulisse ai campi elisj, erano amendue ricchissime di figure, come si può raccogliere da Pausania, che ce ne ha data una minuta descrizione lib. 10. cap. 25. segg. pag. 859. segg.
- ↑ Ælian. Var. histor. lib. 2. cap. ult.
- ↑ Pare, che una parte di questi difetti si trovi su di un lato dell’ara del Museo Capitolino riportata nel Tomo IV. Tav. 5 - 8., all’intorno della quale si vede scolpita la nascita, e ’educazione di Giove, e la sua prima comparsa da re degli dei. Siede egli nella citata Tav. 8., e intorno gli stanno dieci altre divinità in piedi, in atto quasi tutte di parlare o con lui, o fra di loro; e sono in uno spazio sì angusto, che, sebbene compariscano con degnità, e decenza, e sieno nel tutto insieme molto ben disposte, pure sembra che siano quasi addosso l’una all’altra.