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356 | D e l B e l l o c o n s i d e r a t o |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:466|3|0]]meno a dare tal forma ai volti ne’ climi aspri, che sotto un cielo temperato e dolce; ma ovunque questa s’incontra, suole il volto sempre esser bello. La linea retta e compiuta esprime un non so che di grande, e la linea dolcemente incurvata ci presenta un’idea di piacevole delicatezza. Che in tali profili siavi una delle ragioni della bellezza lo dimora l’opposto; imperocché quanto maggiore è l’incavamento del naso, tanto più il volto dalla bella forma s’allontana; e ove questo lateralmente guardato presenta un cattivo profilo, non è sperabile di vederlo bello in niun aspetto. Alcuni hanno immaginato, che il profilo greco, comune a tutte le antiche figure de’ greci maestri, sia un avanzo mal fondato delle linee rette che caratterizzano lo stile antichissimo; ma essi possono disingannarsi sol che osservino come hanno incavato il naso le figure egiziane, le quali altronde hanno formati a linee rette quasi tutti gli altri contorni. Quel che gli antichi chiamavan naso quadrato[1], non è probabilmente quello che Giunio traduce naso pieno[2], il che non ci dà nessuna idea; ma forse questa voce vuol esprimere il profilo pressochè retto, di cui parliamo. Potrebbe anche in altro modo intendersi un naso quadrato, cioè un naso che in luogo d’essere affilato, fosse largo e piano nel mezzo, formando lateralmente due angoli acuti, qual è il naso della Pallade, e della pretesa Vestale nel palazzo Giustiniani. Tale forma però non vedesi se non nelle statue antichissime, quali appunto sono le mentovate[3].
§. 2. Dall’ |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:466|3|0]]
- ↑ Philostr. Heroic. cap. 2. §. 2. p. 673., cap. 10. §. 9. pag. 715.
- ↑ De pict. vet. lib. 3. cap. 9. §. 13. p. 251. princ.
- ↑ Avrebbe dovuto dire angoli retti, non acuti. Tali si osservano essere anche dal sig. Mengs nelle sue Rifless. sopra i tre gran Pittori, Raffaello, Correggio, e Tiziano, ec. c. 5. oper. Tom. I. pag. 405., e vuole che sia questo un carattere della prima, e seconda epoca dell’arte. Facevano i fronte piatta, scrive egli: dalla radice de’ capelli fino alla punta del naso, tutto è linea retta. La sua superficie superiore è tutta piana, e di là al labbro superiore torma mi angolo retto. I due lati fono anche piani, e appena sono segnate la narici, per non interrompere la forma principale, che si compone di due triangoli ai lati, e d’una pianura folla parte di cima, ne segnavano punto rosso delle narici.