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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:469|3|0]]robustezza, quasi facendo allusione al corto pelo che ha fra corno e corno il toro. Per mezzo di siffatta capigliatura si possono discernere le teste di quell’eroe da quelle della sua Iole, che pur sovente son coperte dalla pelle di leone; ma che hanno i capelli ricciuti cadenti sulla fronte, come, fra le altre, veder si può in una gemma del real museo Farnese a Napoli, ove la di lei testa è incisa a rilievo[1]. Su questo fondamento giudicai che veramente fosse d’Ercole, anziché d’Iole, sotto il cui nome passava, una testa profondamente incisa del museo Stoschiano; e riconobbi pur Ercole, ov’altri credeano di vedere Apollo[2], in una testa coronata d’alloro della galleria Granducale, incisa in una corniola da Allione greco artista, dove vi ha un altro Ercole pur coronato d’alloro, inciso da Oneso; e siccome vi manca la parte superiore del capo, il disegnatore, che ve l’ha voluta supplire per darne la figura in rame, certamente non ha fatta l’esposta osservazione su i di lui capelli. Se a ciò avessero riflettuto gli studiosi delle antiche monete, avrebbero fu molte, rappresentanti una testa giovanile coperta con pelle leonina, agevolmente ravvisato Ercole, laddove essi hanno creduto di vedervi Alessandro il Grande, o qualche altro re[3].
[... e d'Alessandro il Grande] §. 6. Alessandro il Grande ha egli pure nelle sue teste un collante e infallibile distintivo: i suoi capelli a somiglianza di quei di Giove, di cui voleva esser creduto figlio, fon dalla fronte ripiegati indietro, e cadon giù serpeggiando dalle tempie divisi in varie ciocche. Quella maniera di portare i capelli ripiegati indietro vien detta da Plutarco[4] ἀνα-
στολὴ |
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- ↑ A tali indizj pur distinguesi una bella figura d’Iole, cogli attributi d’Ercole, in marmo alta quattro piedi parigini a un dipresso, posseduta da S. E. il signor conte di Firmian Ministro Plenipotenziario presso il Serenissimo Governo della Lombardia Austriaca ec. La statua è in qualche parte restaurata, della quale diamo la figura alla Tav. XIX.
- ↑ Stosch, Pierr. grav. pl. 8.
- ↑ Vedi sopra pag. 102. col.i., ove dico lo stesso secondo Begero, perchè pajono ritratti.
- ↑ In Pomp. oper. Tom.I. pag. 603. D. [ Surrecta coma.