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n e l l e   v a r i e   f i g u r e , e c. 361

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:471|3|0]]di tibie in una pittura d’Ercolano[1]; e scorgesi sì in quello che nel Fauno, che il φορβεῖον era una piccola benda, la quale passando sulla bocca e sulle orecchie veniva ad esser legata dietro al capo, e perciò non ha punto che fare col velo che copre la testa, di cui qui il tratta.

§. 9. Questa testa, che è la sola nel suo genere, merita più particolari ricerche, affine di conghietturarae con probabilità, ove ritrovar non si possa con certezza, la significazione. Paragonandola colla testa d’un giovin Ercole io vi ravviso una piena somiglianza. In questo pure la fronte si rialza, si dilata, ed ha una certa rotondità: i capelli dinanzi sono disposti nella maniera sovraccennata, e le gote cominciano a coprirglisi della prima lanugine dalle orecchie in giù: συγκατιοῦσα ἡ κόμη τῷ ἰούλλῳ παρὰ τὸ οὖς [2]:

Cui prima, jam nunc vernant lanugine malæ;

il che, secondo un’antica osservazione[3], si riferisce alla barba. L’orecchia stessa sembra simile all’orecchia da pancraziaste, che ad Ercole darsi suole.

§. 10. Ma che vorrà egli significare quel velo che fascia la nostra testa, e qual rapporto può esso avere con Ercole? Io immagino che l’artista abbia qui voluto rappresentare quell’eroe mentre serviva Onfale regina di Lidia; e mi suggerisce quella conghiettura una testa di Paride nella villa Negroni similmente velata fino al labbro inferiore. Argomento quindi che tal maniera di coprirsi il capo fosse un uso comune presso i Lidj e i Frigj, popoli confinanti tra loro, che dai poeti tragici, al dire di Strabone[4], insieme confondevansi, principalmente dopo che amendue furono da

Tom.I. Z z Tan-

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  1. Tom. IV. Tav. 42.
  2. Philostr. lib. I. Icon. 10. T. il. p. 779. [Coma autem jucunda etiam sine ornata est, fronti quidem oberrans, una vero cum lanugine secundum aurem descendens.
  3. Anthol. lib. 4. cap. 22. n. 4.

    Tempestive florentes in capite lanugines
    Detondens, mentorum viriles annunciationes,
    Phœbo ponit Lycon primum munus.

  4. lib. 14..pag. 931. princ.
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