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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:475|3|0]]volto; ma non so altronde trattenermi dal cogliere questa occasione di parlare di due fra loro similissime teste d’un giovin eroe d’una bellezza ideale, le quali pe’ capelli della fronte somigliano ad Ercole, e coronate sono d’un diadema. Ciò che in amendue v’ha di particolare sono due cavità da ambo i lati sopra le tempie, nelle quali può comodamente entrare il pollice, e sembrano aver servito per inferirvi due corna: in una di queste teste le cavità sono state riempiute da moderno scultore. Nè dalla figura del volto, né dai capelli si può conchiudere che manchino ivi corna di capro, e rappresentino un giovane Fauno; ma è più verosimile che vi fossero poste due piccole corna di bue. Tali vedeansi sulle teste di Seleuco re di Siria[1], cui potremmo qui credere rappresentato, se non che alle di lui immagini non somigliano punto le teste nostre. Quindi io son d’opinione che venga in esse effigiato Illo figliuolo d’Ercole, la cui figura, secondo Tolomeo Efestione[2], portava un corno sul lato sinistro della testa; onde l’altro gli farà stato aggiunto dallo scultore. Una di quelle teste è nel museo del signor Cavaceppi, e l’altra presso di me.
[Beltà degli occhi.] §. 13. Assai più della fronte sono gli occhi una parte essenziale della bellezza. Nell’arte la forma loro si considera più del colore, poichè in quella, anziché in questo, consiste la beltà di essi, cui tutt’i colori dell’iride non cangeranno mai, quindo bella non sia la loro configurazione. Ora, parlando della forma degli occhi, ognuno già sa che i grandi più belli sono dei piccoli. Altri hanno già osservato a quello proposto[3], che la voce βοώπις, usata da Omero per indicare la beltà degli occhi, non significa già occhi di bue[4];
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- ↑ Liban. Orat. 11. in Antioch. op. T. iI. pag. 349. D. [Parla d’una sola statua di bronzo erettagli colle corna in Antiochia. Pare che di tutte generalmente lo dica l’autore dell’Excerpta de Antiquitatibus Constanopolitanis lib. 6. pag. 127. princ.
- ↑ Ap. Phot. Bibl. cod. XC. p. 475. l. 34.
- ↑ Exc. de Ant. Const. pag. 127.
- ↑ Si può vedere Tiraquello De legib. connub. Tom. iI. glossa 1. par. 2. n. 34. pag. 39.