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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:500|3|0]]romano e dieci pollici. Pur mutilato si trovò l’altro cavallo e senza cavaliere[1]. Fu poscia nello stesso luogo disotterrato un altro cavallo d’egual grandezza con un’Amazzone fu di esso, il quale in atto di slanciarsi tocca col petto su un Erme[2].

§. 15. Veggonsi de’ cavalli ben disegnati sulle monete siracusane, e d’altre città; e quell’artista, il quale ha con quelle tre lettere ΜΥΘ. indicato il proprio nome[3] sotto una testa di cavallo in una corniola del museo di Stosch, era ben sicuro della perfezione della sua opera, e dell’approvazione degl’intelligenti.

§. 16. Ho già altrove osservato[4] che gli antichi artisti non erano d’accordo, come noi sono nemmeno gli scrittori, fui moto del cavallo, cioè sull’ordine con cui questo animale muove successivamente i quattro piedi. Vogliono alcuni[5] che alzi contemporaneamente i due piedi da un lato; e in tal atto sono i quattro cavalli di Venezia, il cavallo di Castore e Polluce in Campidoglio, quelli di Nonio Balbo e di suo figlio a Portici. Altri tengono che il cavallo muovali per diagonale, ossia in croce[6], cioè alzando contemporaneamente il piè destro dinanzi e ’l sinistro di dietro, e viceversa; e ciò meglio s’accorda colle osservazioni e colle leggi del moto. Così muovonsi il cavallo di Marc’Aurelio, i quattro cavalli del suo cocchio in un basso-rilievo[7], e quei che stanno sull’arco di Tito[8].


§. 17. V’han-

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  1. Ivi Tav. 65.
  2. Tav. 63. e 64.
  3. Descr. &c. du Cab. de Stosch, cl. 7. n. 1. pag. 543., Mon. ant. ined. pag. 238. [ Nella tavola inserita a quella pagina dei Monumenti si legge ΜΙΘ.
  4. Descript. &c. cl. 2. sect. 13. num. 972. pag. 170.
  5. Borell. de Mot. anim. Part.I. cap. 24. prop. 166., Baldin. Vite de Pitt. T. iI. p. 59.
  6. Magalotti Lett. famil. Par. iI, lett. 5. pag. 666.
  7. In Campidoglio nel palazzo dei Conservatori, riportata dal Bartoli Admiranda Antiq. Rom. Tab. 34.
  8. Bartoli loc. cit. Tab. 8. Così si muove il cavallo di bronzo nel cortile del Museo reale a Portici, di cui si è parlato pocanzi p. 389. alla nota a. Questa stessa varietà di moda, che trova il nostro Autore nei citati cavalli, si può vedere in altri innumerabili sui bassi-rilievi, sulle gemme, e sulle medaglie, o romane, o greche, o di altri popoli che siano.
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