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D e l P a n n e g g i a m e n t o. | 407 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:517|3|0]]debba ancor meglio applicarsi alla sottoveste femminile.
§. 13. Taluno ha preteso, ma senza addurne alcuna prova, che le donne romane non potessero portare la camicia da uomo (volle forse dire la sottoveste) con maniche[1]. Io non mi ricordo d’aver veduto mai su figure virili greche o romane, tranne le teatrali, la sottoveste con maniche strette. Si vedono bensì in alcune pitture d’Ercolano delle vesti con mezze maniche che coprono soltanto la metà superiore del braccio, e chiamavansi colobia. Le vesti virili con maniche lunghe e strette non s’incontrano mai, fuorché sulle figure di persone comiche o tragiche, come a cagion d’esempio su due piccole statue di comici nella villa Mattei[2], in altra simile della villa Albani, in una figura di tragico fu una pittura d’Ercolano, e più manifestamente che altrove fu molte figure d’un basso-rilievo della villa Panfili da me pubblicato[3]. Gli schiavi nelle commedie, sopra il vestito con maniche lunghe e strette, aveano una corta sopravveste a mezze maniche.
§. 14. Trovansi però le maniche su tutte le figure frigie: le hanno quelle di Paride sì nelle belle statue de’ palazzi Altemps e Lancellotti[4], che ne’ bassi-rilievi e sulle gemme. Quindi Cibele medesima, come una dea frigia, vien sempre rappresentata con simili maniche, che ben visibili sono, fra gli altri suoi simulacri, in un basso-rilievo del museo Capitolino[5]. Così per indicare in Iside una divinità straniera furonle date, come a Cibele, maniche lunghe e strette, le quali non ha nessun’altra fra le dee. In somma tutte le figure, che rappresentar doveano barbare persone, vestite erano all’usanza dei Frigj portando maniche strette; e pare che, secondo Sue-
tonio, |
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- ↑ Nadal Dissert. sur l'habill. des dam. Rom. Acad. des Inscript. Tom. IV. p. 243. [Dice che portavano le camicie colle maniche di una forma, che non era permessa ad altri.
- ↑ Monum. Matthæi. Tom. I. Tab. 99. Ora nel Museo Pio-Clementino.
- ↑ Monum. ant. ined. num. 189.
- ↑ Vedi sopra p. 334. n. c. Il Paride di Altemps è ora nel detto Museo Pio-Clementino.
- ↑ L’Archigallo, di cui ho parlato sopra alla pag. 285. nota b.