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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:524|3|0]]vano questa cintura a Giunone. Gori[1] immagina che su un’urna siano rappresentate due delle tre Grazie tenenti in mano il Cinto di Venere; ma ciò non è ben chiaro.
[Figure discinte.] §. 22. Discinte sono alcune figure in semplice sottoveste, che sciolta loro cade giù da una spalla. Alla pretesa Flora Farnese, o piuttosto ad una delle Ore[2] la cintura cade giù molle sotto il ventre, e si posa su i fianchi ad Antiope madre di Anfione e di Zeto nel palazzo medesimo: così mollemente cinta descrive il mentovato Longo la sua ninfa[3]. Senza cintura sono alcune Baccanti, o saltatrici sulle pitture[4], ne’ marmi, e sulle gemme[5], sì per indicarne la molle voluttà, per la qual ragione discinto è Bacco; sì perchè colla cintura men libero e sciolto sarebbe stato il corpo loro pe’ salti, e pe’ balli. Fra le pitture d’Ercolano v’hanno due donzelle discinte[6]: una ha nella destra un piattello con fichi, e nella sinistra un vaso; e l’altra ha un simile piattello[7] ed un canestro, onde potrebbono rappresentare le fanciulle, dalle quali la mensa imbandivasi a coloro che andavano a cenare nel tempio di Pallade, e perciò Δειπνοφόροι eran chiamate, cioè apportatrici della cena[8]. Gli editori di tali pitture non ci hanno data nessuna spiegazione di quelle figure, le quali altronde nulla significano, ove non rappresentino le summentovate vergini del tempio di Pallade[9]. Troviamo nell’Antologia fatta menzione d’un’antica statua di danzatrice sen-
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- ↑ Mus. Etrusc. Tom. I. Tab. 92. p. 217. [ È una lametta rotonda di metallo, non già un’urna.
- ↑ Vedi sopra pag. 322. not. d.
- ↑ Past. lib. 1. pag. 10.
- ↑ Pitt. d’Erc. Tom. I. Tav. 31. &c.
- ↑ Descript. &c. da Cab. de Stosch, ci. 2. feH.1s.num.1j77.pag.2sj.
- ↑ Pitt. d’Erc. Tom. I. Tav. 22. e 23.
- ↑ Vuoto però; e che gli Accademici credono un disco pag. 122.
- ↑ Suida V. Δειπνοφόροι
- ↑ I detti Accademici Ercolanesi colla loro vastissima erudizione hanno saputo dare tre spiegazioni diverse a queste figure: 1. che possono essere donne, che offeriscono a Bacco primizie di fichi; poiché i fichi erano a lui consecrati; 2. che possono rappresentare ministre della cena; e 3. donne ballanti. Tra quelle io crederei più probabile la prima, argomentando dal contesto delle altre figure compagne nelle tavole precedenti, e susseguenti; e dalle altre due figure muliebri nelle Tav. 22. 23. Tom. iI. delle stesse Pitture, che parimenti portano dei fichi in un piattello, e li presentano a Bacco in una sua festa, come costa evidentemente dalle pitture, e dalle osservazioni, che vi fanno gli stessi Ac-