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428 | D e l P a n n e g g i a m e n t o. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:538|3|0]]camati, o cucitivi sopra, e che con proprio nome chiamansi guarnizione del vestito.
§. 7. Sì la veste che il manto avean generalmente un fregio all’orlo tutt’all’intorno, detto da’ Greci πέζας κυκλὰς, o περιπόδιον, e dai Romani limbus. Il più comune era una lista di porpora, cui pur usavano negli abiti virili gli Etruschi[1] e i Romani[2]; le donne però aveano all’orlo inferiore una o più liste a varj colori. Una sola ne avea la veste delle figure dipinte sulla tomba di C. Cestio: due di color giallo se ne veggono sulla velie d’una Musa nelle così dette nozze Aldobrandine: tre di color rosso con bianchi fiori intessutivi ne ha la Roma del palazzo Barberini, e per fin quattro alcune figure sulle pitture d’Ercolano, nel cui museo sta pure la mentovata statua marmorea di Diana d’antichissimo stile con simili liste sulla veste dipinte. Sebben generalmente un facile e presto lavoro fosse l’attaccare tal guarnizione all’orlo delle vesti, talora però il fregio era di molto studio ed arte, come ne fanno fede alcune pitture degli antichi vafi, ove con somma diligenza dipinte sono siffatte fimbrie. La guarnizione più gradita par che fosse il così detto meandro[3]. Di esso fa menzione un greco epigramma[4]; e così fregiati sono i lembi delle vesti non sol femminili, ma ben anche virili fu parecchie figure de’ bei vasi Hamiltoniani: ivi è fra le altre la figura mezzo ignuda d’un re sedente collo scettro in mano, intorno al cui manto gira un meandro; e consimile fregio ha la veste d’una figura etrusca in bronzo[5].
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- ↑ Buonarr. ad Dempst. Etrur. §. 33. p. 60.
- ↑ Poiché la porpora era in tanto credito presso quelli popoli, presso i Greci, ed altri, e tanto universale presso di loro era l’uso di portare gli abiti, o almeno ornarli di strisce, di questo colore, come a lungo osserva il Rubenio De re vestiaria; non potrebbe dirsi con maggior fondamento, che Pindaro Olimp. Ode 6. Antistr. 5. vers. 4. queste volesse alludere quando chiamò Cerere φοινικόπεζα non già alli piedi, che alle di lei figure si tingessero di rosso, come spiega Winkelmann sopra pag. 22. princ.; o al colore di alcuni prodotti, che raccoglievansi nella campagna, e si ponessero ai piedi di quelle, come intenderebbe Gautier nelle note alla sua traduzione di quello passo?
- ↑ Chiamato oggidì da noi lavoro alla greca.
- ↑ Anthol. lib. 6. cap. 8. epigr. 17., & 18.
- ↑ Buonarr. Osserv. istor. sopra alc. medagl. pag. 93.