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436 D e l   P a n n e g g i a m e n t o.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Storia delle arti del disegno.djvu{{padleft:546|3|0]]le figure ora sta nella parte superiore del braccio, come nelle due Ninfe dormenti del Vaticano, e della villa Medici, che perciò furon credute immagini di Cleopatra[1], e questo è il braccialetto propriamente detto; ora cinge il polso presso la mano, come s’usa oggidì: una delle mentovate Cariatidi della villa Negroni ha in tal luogo un braccialetto a quattro cerchi. Chiamavasi questo περικάρπια da καρπός, che significa l’osso del polso, ovvero ἐπικάρπιοι ὄφεις[2], per distinguerlo da quello, che cingeva la superior parte del braccio, e diceasi περιβραχιόνιος ὄφις[3]. Alle Baccanti talora in vece de’ braccialetti, veggonsi attorcigliati al braccio de’ serpenti, che ne hanno la forma[4]. Vi sono anche de’ braccialetti consistenti in una semplice fascia, e questi diceansi στρεπτοὶ[5].

§. 20. Usavano a portare i braccialetti anche i Generali romani, allorché trionfavano nella capitale[6]. Tal fregio però non hanno né Tito né Marc’Aurelio rappresentati su i loro cocchi trionfali[7], o perchè allora fosse cessata talusanza, o perché credessero tal ornamento disdicevole fu un pubblico monumento alla maestà delle persone e del luogo.

§. 21. Aveano il loro fregio anche le gambe, ed era un anello sopra la caviglia, o una fascia, propria principalmente alle Baccanti[8]. Or più or men cerchi ha quest’anello, e cinque ne ha in due Vittorie su un vaso di terra nel museo del signor Mengs. Simili anelli portan anche oggidì le donne ne’ paesi orientali[9][10].

  1. Vedi Tom. iI. lib. XI. cap. iI. §. 6.
  2. Philostr. Epist. 40. Tom. iI. pag. 931. [ Monile anguiforme.
  3. Brachiale anguiforme.
  4. Monum. ant. ined. Vol. iI. Part. iI. cap. 33. §. 6. pag. 213.
  5. Strepti. Polluce Onom. lib. 5. cap. 16. segm. 98.
  6. Zonara Annal. lib. 7. c. 21. p. 352. D.
  7. Riportati dal Bartoli Admir. Antiq. Rom. Tab. 8. e 34.
  8. Anthol. lib. 6. cap. 5. n. 4. [ Ai tempi di Clemente Alessandrino l'uso ne era comune a tutte le donne, come egli fa capire nel Pædag. lib. 2. c. 11. p. 244. Vedi sopra pag. 105. n. c. ove si è parlato delle donne egiziane.
  9. Hunt. Diss. on the proverb. of Salom. pag. 13.
  10. Portavano anche l’anello in dito uomini, e donne; e i Romani erano arrivati a segno di portarne a tutte le dita, e molti per dito. Vedi Pitisco Lex. Antiq. Rom. V. Annulus, Longo, Kirchmanno, ed altri, che ne hanno scritti trattati.



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