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Atto terzo, Scena terza 109

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che in Arabia v’è un albero pe’l trono
della Fenice e che in quest’ora stessa
la Fenice vi regna.169-4

  Antonio.
  Io credo a entrambe
le cose, e quando un fatto avrà bisogno
di credenza da me venga e che è vero
ben giurerò. Non dicon più menzogne
ora i viaggiatori, non ostante
che sieno condannati dagli inetti
rimasti a casa!

  Gonzalo.
  Ma se raccontassi
quello che accadde, a Napoli sarei
creduto? E se dicessi di aver visto
tali isolani — perché certo sono
abitanti dell’isola — e che forme
pur avendo di mostri, le maniere
loro — notate — son gentili molto
più che quelle di alcuni fra noi, anzi
di tutti noi?

  Prospero.
a parte.
  Onesto gentiluomo,
hai detto il vero! molti dei compagni
vostri son peggio dei demoni.

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