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294 inni sacri

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Che al Santo inaccessibile
Potesse dir: perdona?
Far novo patto eterno?
Al vincitore inferno
La preda sua strappar?

  Ecco ci è nato un Pargolo![1] a
Ci fu largito un Figlio:
Le avverse forze tremano[2]
Al mover del suo ciglio:
All’uom[3] la mano Ei porge,
Che si ravviva, e sorge
Oltre l’antico onor.

  Dalle[4] magioni eteree[5] b
Sgorga una fonte, e scende,[6]
E nel borron de’[7] triboli
Vivida si distende:
Stillano mele i tronchi;
Dove copriano i bronchi,
Ivi germoglia il fior.

  O Figlio, o Tu cui generac
L’Eterno,[8] eterno seco;
Qual ti può dir de’[9] secoli:
Tu cominciasti meco?
Tu sei: del vasto empiro
Non ti comprende il giro:
La tua parola il fe’[10].

  E Tu degnasti assumere
Questa creata argilla?
Qual merto suo, qual grazia
A tanto onor sortilla?
Se in suo consiglio ascoso
Vince il perdon, pietoso
Immensamente Egli è.

  1. Parvolo
  2. tremano,
  3. A l’uom
  4. Da le
  5. eterie
  6. scende;
  7. dei
  8. senza la virgola.
  9. dei
  10. fè:
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