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il nome di maria | 311 |
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Qual fu mai nome di mortal persona,
O che gli[1] vegna appresso?
Salve beata![2] in quale età scortese
Quel sì caro a ridir nome si tacque?
In qual dal padre il figlio non l’apprese?
Quai monti mai, quali acque
Non l’udiro invocar? La terra antica
Non porta sola i templi tuoi, ma quella
Che il Genovese divinò, nutrica
I tuoi cultori anch’ella.
In che lande selvagge, oltre quai mari
Di sì barbaro nome fior si coglie,
Che non conosca de’ tuoi miti altari
Le benedette soglie?
O Vergine, o Signora, o Tuttasanta,
Che bei nomi ti serba ogni loquela!
Più d’un popol superbo esser si vanta
In tua gentil tutela.
Te,[3] quando sorge, e quando cade il die,
E quando il sole a mezzo corso il parte,
Saluta il bronzo[4] che le turbe pie
Invita ad onorarte.
Nelle[5] paure della[6] veglia bruna,[7]
Te noma il fanciulletto; a Te,[8] tremante,
Quando ingrossa ruggendo la fortuna,
Ricorre il navigante.
La femminetta nel tuo sen regale
La sua spregiata lacrima[9] depone,
E a Te[10] beata, della[11] sua immortale
Alma gli affanni espone;