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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie, inni sacri e odi.djvu{{padleft:389|3|0]]{|
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Fu romor vano? o gloria?
Dical l’età ventura[1].
Certo in lui piacque al massimo
Fattor della natura
Del creator suo spirito
Più vasta orma stampar.
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Noi c’inchiniamo al Massimo
Fattor della natura
Che volle in lui di spirito
Più vasta orma stampar
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La procellosa[2] e trepida[3]
Gioja d’un gran disegno;
L’obbedienza tacita,
D’un cor che pensa al regno,
L’acquisto di tal premio
Ch’era follia sperar,
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e pavida[4] trepida
L’ansia[5] d’un cor che tacito[6]
Serve pensando al regno
Mira al superbo segno
E il coglie, e tiene un[7] proemio
In man sentesi il premio
Nell’alto segno cogliere
Ch’era follia mirar.
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Il trionfar più splendido
Dopo il maggior periglio
La fuga e la vittoria
La reggia e il tristo esiglio,
Due volte nella polvere,
Due volte in sull’altar.
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Tutto ei provò: la gloria
Maggior dopo il periglio
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Tutto ei provò.
Corser per esso i secoli
Densati in una vita[8]
Egli apparì.
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