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il primo getto | 361 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie, inni sacri e odi.djvu{{padleft:391|3|0]]{|
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Delle memorie il pondo
Oh quante volte.
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Narrar se stesso imprese,
E sulle eterne pagine
Cadde la stanca man.
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Oh quante volte al tacito
Cader d’un giorno inerte,
Chinando i rai fulminei,
Le braccia al sen conserte,
Stette, e dei dì che furono
L’assalse il sovvenir.
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E ripensò le mobili
Tende e gli aperti[1] valli,
E il folgorar dell’aquile
E l’onda dei cavalli,
E il concitato imperio
E il rapido obbedir.
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E il lampo dei manipoli
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Ah forse al lungo[2] strazio
Cadde lo spirto, anelo,
E disperò; ma valida
Scese[3] una man dal cielo,
E in respirabil[4] aria[5]
Pietosa il trasportò.
—
Mostrando a lui
A lui mostrando i fulgidi
Fior della speme eterna
Mostrando a lui le fulgide
Vie dell'eterna spene[6]
E l’avviò pei floridi[7]
Sentier della speranza
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