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124 | ester d'engaddi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Tragedie (Pellico).djvu{{padleft:129|3|0]]
Giuramento allacciarmi! empia, e lo speri?
Ester.Ma se innocente io son: ma se infelice
Profugo vecchio....
Azaria. Oh rabbia! ecco la turba
Già ne circonda: pubblico è già fatto
D’Azaria il disonor.
Ester. Pubblico fia
Del colpevole vero il disonore!
Jefte....
Jefte.[1] Udite. Convinta è di rea fiamma
Questa immemor di sè, moglie del prode:
E al suo delitto orrendo or fia che aggiunga
De’ sacerdoti il vituperio?...
Ester. Udite
L’accusa pria: si scolpi quindi il reo.
Il vergognoso arcano in oblio eterno
Giacer dovrebbe: ma alla luce addurlo
Costretta io son. D’impura fiamma egli arde
Jefte, sì....
Azaria.[2] Che? il pontefice?
Non s’oda.
O scandalo! oh calunnia! Ella bestemmia.
Popolo.Lapidiamla!
Azaria. Fermate. Io più di tutti
Contro la scellerata, io d’ira avvampo:
Io tradito consorte! io solo ho dritto
Di far di Jefte le vendette e mie!
Ester, palesa il mio rivale, o muori.[3]
Jefte.[4]Arretra! in nome del Signor, lo impongo.
Per gli oltraggi a me fatti, altra vendetta
Che il perdon non vogl’io.... Per la tradita
Fè coniugale, indizi abbiam non lievi,
Ma non piena certezza; ed Ester mai
Confessar non vorrà tanto delitto.